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  1. Governo Conte, chi sono i ministri: da Di Maio e Salvini (con i fedelissimi) agli “istituzionali” come Moavero. Poi il prof di educazione fisica e il generale che indagò su Terra dei Fuochi
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Politica

Governo Conte, chi sono i ministri: da Di Maio e Salvini (con i fedelissimi) agli “istituzionali” come Moavero. Poi il prof di educazione fisica e il generale che indagò su Terra dei Fuochi - 19/20

Biografie brevi dei componenti dell'esecutivo M5s-Lega. Storie, esperienze e mondi completamente diversi: dal ministro dell'Economia Tria vicino a Quagliariello e Brunetta alla sorpresa Toninelli che guiderà le Infrastrutture dopo l'esperienza partita coi meetup nel 2009, dall'avvocata leghista Stefani (Affari regionali) sempre in linea con i berlusconiani nelle battaglie sulla giustizia alla Bongiorno che amministrerà la Pubblica amministrazione

Sud: Barbara Lezzi – Leccese, 46 anni, al secondo mandato da senatrice, è stata vicepresidente della commissione Bilancio, ex impiegata di un’azienda nel settore commerciale e diplomata come perito aziendale. Il Movimento 5 stelle con lei salva la faccia per quanto riguarda le promesse fatte agli elettori del Sud, riuscendo ad avere un ministero dedicato per quella parte d’Italia diventata un enorme bacino elettorale che vede con sospetto l’alleanza con un partito “ex nordista”. Quando domenica 27 maggio è uscita la lista del primo governo Conte, non sono mancate le sorprese per la sua promozione dopo che durante la campagna elettorale era finita al centro delle polemiche nel caso dei rimborsi al fondo Pmi: l’accusa riguardava un singolo bonifico, poi sanato dopo le critiche. Lezzi è da tempo nel cerchio dei nomi fidati e vicini alla dirigenza M5s: molto vicina a Beppe Grillo e Davide Casaleggio, ha sempre avuto molta influenza all’interno del gruppo parlamentare. Quando fu formato il direttorio rimase fuori quasi per errore e fu poi una di quelle che propose l’allargamento dell’organismo. Nella carriera all’interno dei 5 stelle non sono mancate altre difficoltà: a novembre 2013 decise di cacciare la sua collaboratrice parlamentare, nonché figlia del suo compagno, perché accusata di nepotismo; ad agosto 2017 venne criticata per aver detto che l’aumento del Pil era dovuto al “caldo e al grande uso di condizionatori”.