Capitoli

  1. Governo Conte, chi sono i ministri: da Di Maio e Salvini (con i fedelissimi) agli “istituzionali” come Moavero. Poi il prof di educazione fisica e il generale che indagò su Terra dei Fuochi
  2. Pagina 1
  3. Pagina 2
  4. Pagina 3
  5. Pagina 4
  6. Pagina 5
  7. Pagina 6
  8. Pagina 7
  9. Pagina 8
  10. Pagina 9
  11. Pagina 10
  12. Pagina 11
  13. Pagina 12
  14. Pagina 13
  15. Pagina 14
  16. Pagina 15
  17. Pagina 16
  18. Pagina 17
  19. Pagina 18
  20. Pagina 19
Politica

Governo Conte, chi sono i ministri: da Di Maio e Salvini (con i fedelissimi) agli “istituzionali” come Moavero. Poi il prof di educazione fisica e il generale che indagò su Terra dei Fuochi - 15/20

Biografie brevi dei componenti dell'esecutivo M5s-Lega. Storie, esperienze e mondi completamente diversi: dal ministro dell'Economia Tria vicino a Quagliariello e Brunetta alla sorpresa Toninelli che guiderà le Infrastrutture dopo l'esperienza partita coi meetup nel 2009, dall'avvocata leghista Stefani (Affari regionali) sempre in linea con i berlusconiani nelle battaglie sulla giustizia alla Bongiorno che amministrerà la Pubblica amministrazione

Affari Europei: Paolo Savona – Cagliaritano, 81 anni, economista, specializzato in economia monetaria. Al Mit ha collaborato con il premio Nobel Franco Modigliani. Ha lavorato al servizio studio della Banca d’Italia, è stato direttore generale di Confindustria, ad di Bnl, presidente di Impregilo, Aeroporti di Roma, Consorzio Venezia Nuova, consigliere di Rcs e Tim, vicepresidente di Capitalia, presidente della Banca di Roma. Ha collaborato con Milano Finanza, formiche.net e scenarieconomici.it. Il primo incarico politico è stata la guida del ministero dell’Industria e del Commercio nel governo Ciampi (1993-1994). E’ stato anche capo del Dipartimento per le politiche comunitarie di Palazzo Chigi durante il governo Berlusconi III (2005-2006). Fondatore della Luiss, ha insegnato alle università di Cagliari, Perugia, Tor Vergata e alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.

Nonostante un curriculum di questo tipo è stato l’epicentro della più grave crisi tra istituzioni della Repubblica, con il rifiuto della firma della sua nomina a ministro dell’Economia da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il motivo, pronunciato direttamente da capo dello Stato, è che ci sarebbe stato il rischio che Savona sarebbe stato visto come “sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell’Italia dall’euro. Cosa ben diversa da un atteggiamento vigoroso, nell’ambito dell’Unione europea, per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano”. Tale scelta, infatti, riguardante un tema “che non è stato in primo piano durante la recente campagna elettorale”, per Mattarella avrebbe “configurato rischi concreti per la tutela dei risparmi degli italiani”. In particolare Savona non è stato solo “eurocritico“, in particolare sui parametri del trattato di Maastricht e sul “dominio” della Germania, ma è stato anche tra i firmatari di un cosiddetto “piano B” per far uscire l’Italia dall’euro in caso di emergenza. Nei giorni di composizione della lista dei ministri Savona ha scritto una nota su scenarieconomici.it (noto per le sue posizioni euroscettiche) per dichiare la volontà di un’Europa “più forte e più equa”, ma non ha dichiarato niente sull’euro. Alla fine è rimasto nella squadra di governo ma ha ricevuto la delega agli Affari europei che solitamente serve a trattare su specifici dossier dell’Unione.