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  1. Governo Conte, chi sono i ministri: da Di Maio e Salvini (con i fedelissimi) agli “istituzionali” come Moavero. Poi il prof di educazione fisica e il generale che indagò su Terra dei Fuochi
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Politica

Governo Conte, chi sono i ministri: da Di Maio e Salvini (con i fedelissimi) agli “istituzionali” come Moavero. Poi il prof di educazione fisica e il generale che indagò su Terra dei Fuochi - 6/20

Biografie brevi dei componenti dell'esecutivo M5s-Lega. Storie, esperienze e mondi completamente diversi: dal ministro dell'Economia Tria vicino a Quagliariello e Brunetta alla sorpresa Toninelli che guiderà le Infrastrutture dopo l'esperienza partita coi meetup nel 2009, dall'avvocata leghista Stefani (Affari regionali) sempre in linea con i berlusconiani nelle battaglie sulla giustizia alla Bongiorno che amministrerà la Pubblica amministrazione

Lavoro-Sviluppo economico: Luigi Di Maio  Negli 88 giorni di trattative che hanno portato all’accordo sul governo era stato dato in corsa per molte caselle: non solo quella di presidente del Consiglio, come richiesto in un primo momento, ma si era anche ipotizzato un suo approdo al ministero degli Esteri. Nato ad Avellino, ma cresciuto a Pomigliano d’Arco, 32 anni da compiere, è stato eletto in Campania come deputato per la seconda volta. Non è laureato: diplomato al liceo classico, ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli senza però terminare gli studi. Dal 23 settembre scorso è il capo politico del Movimento 5 stelle dopo aver vinto le primarie online tra gli iscritti: una incoronazione avvenuta quasi senza avversari e che ai tempi aveva rappresentato un cambio epocale per il M5s. Salvo cambiamenti delle regole interne, questo è l’ultimo mandato in Parlamento e una volta terminata la legislatura non potrà più ricandidarsi. La deroga era stata ipotizzata solo nel caso in cui si fosse tornati alle urne senza nemmeno o quasi far insediare l’assemblea. Di Maio è ormai leader affermato dentro il Movimento anche se in passato non sono mancati malumori, soprattutto per il suo dualismo con Roberto Fico. Quest’ultimo, ora presidente della Camera, è considerato esponente degli ortodossi e aveva sempre chiesto più dialogo e condivisione delle decisioni. Di Maio ha gestito la partita dell’esecutivo principalmente con il suo braccio destro Vincenzo Spadafora. Oltre a guidare il “super-ministero”, sarà anche vicepresidente del Consiglio.