Governo Conte, chi sono i ministri: da Di Maio e Salvini (con i fedelissimi) agli “istituzionali” come Moavero. Poi il prof di educazione fisica e il generale che indagò su Terra dei Fuochi - 7/20
Biografie brevi dei componenti dell'esecutivo M5s-Lega. Storie, esperienze e mondi completamente diversi: dal ministro dell'Economia Tria vicino a Quagliariello e Brunetta alla sorpresa Toninelli che guiderà le Infrastrutture dopo l'esperienza partita coi meetup nel 2009, dall'avvocata leghista Stefani (Affari regionali) sempre in linea con i berlusconiani nelle battaglie sulla giustizia alla Bongiorno che amministrerà la Pubblica amministrazione
Giustizia: Alfonso Bonafede –Ha fatto tutta la campagna elettorale come potenziale ministro della Giustizia del governo M5s. Un sogno che si realizza per il Movimento 5 stelle: avere un guardasigilli in quota grillina per riuscire a realizzare quelli che sono i punti fondamentali e fondanti del programma 5 stelle. Di Mazara del Vallo (Sicilia), poi trasferito a Firenze dove diventa avvocato (anche per i No Tav), 42 anni, è stato uno degli attivisti della prima ora e addirittura corse controMatteo Renzida sindaco nel 2009. Nel 2013 è stato eletto deputato e velocemente è finito presto tra i parlamentari più influenti, senza però essere scelto per il primo direttorio. E’ stato poi voluto da Di Maio all’interno della sua cerchia come uno dei più fidati. E’ stato lui a proporre alcune misure del contratto di governo sulla giustizia: Daspo per i corrotti, misure anticorruzione, riforma della prescrizione e del rito abbreviato, agente provocatore, conflitto di interesse. Sono cavalli di battaglia dei 5 stelle, ispirati tra gli altri dal pm antimafiaNino Di Matteoo dall’ex pm di Tangentopoli (e ora giudice in Cassazione)Piercamillo Davigo. In realtà sul tavolo da ministro finiranno le misure inserite nel contratto dalla Lega per la sicurezza (come la legittima difesa e l’aumento delle pene per reati come il furto). Il primo punto in programma è tra l’altro la riforma dell’ordinamento penitenziario del governo precedente, mai approvata dal Parlamento per l’opposizione proprio di M5s e Lega e nonostante le pressioni del Quirinale. E’ stato lui a portare Giuseppe Conte, ora suo presidente del Consiglio, nell’orbita dei Cinquestelle.