Dal 1961 ad oggi, lungo l’autostrada Savona Torino sorge l’area di sosta “Autobar Marenco”, un autogrill a gestione familiare noto a tutti i viaggiatori tra Liguria e Piemonte per la qualità dei suoi panini, fatti a mano ogni giorno con prodotti freschi e locali. Un’attenzione ai viaggiatori che ha fatto guadagnare al bar della famiglia Marenco il primo posto tra le aree di sosta italiane su Tripadvisor, ma anche l’indicazioni su diverse guide turistiche come locale caratteristico, raggiungibile con l’A6 o (a piedi) da Vispa, frazione del comune di Carcare (Sv), come sono soliti fare molti abitanti della vicina Val Bormida. Come per qualsiasi altra area di sosta, la concessione è stata rinnovata ogni nove anni dagli anni sessanta a oggi, quando i nonni degli attuali gestori hanno aperto il primo chiosco accanto a quello che allora era un semplice benzinaio su una strada che si fermava poco distante. Ora i tempi sono cambiati, e anche i decreti ministeriali che regolano le concessioni. Se prima l’appalto dell’area di servizio andava di pari passo con la gestione delle pompe di benzina, ora le sorti sono separate, un bando per la parte “oil” e una per la zona di somministrazione alimenti e altri prodotti commerciali. Ma per partecipare al bando di gara per la concessione della parte “autogrill”, è necessario presentare delle garanzie economiche elevatissime, che solo grandi catene possono permettersi, tagliando di fatto fuori la possibilità che dei privati gestiscano le aree di sosta fuori dalle logiche multinazionali dei grandi marchi. Per questo, il timore della famiglia Marenco e dei tanti clienti-viaggiatori che li sostengono nella loro lotta per restare dove vivono e lavorano da quasi 60 anni, è quello di venire “sfrattati” per far posto a qualche “grande nome”. Sarebbe una beffa se si considera che è proprio a Diego Marenco, che a Carcare si è trasferito da Imperia ancora bambino coi genitori Battista e Alda, che si deve la rivoluzione del concetto stesso di “area di sosta”, che proprio nell’autogrill di famiglia ha ideato, primo in Italia, un’area giochi per bambini, un ampio e ben curato spazio verde con tavoli da pic-nic e frutteto, uno spazio con opere d’arte provenienti da tutta Europa, la vendita dei prodotti locali all’interno del punto di sosta e la cucina di panini con prodotti di qualità. Oggi, venuto a mancare Diego, il testimone dell’oasi verde tra pompe di benzina e l’asfalto dell’autostrada è passato a sua moglie Guglielmina Volta e ai figli Massimiliano e Verena, che ora, anche attraverso la pagina facebook, aggiornano le centinaia di viaggiatori che frequentano l’area di sosta e, da quando si è sparsa la voce di un possibile cambio gestione, stanno chiedendo cosa si può fare per scongiurare l’ipotesi. “Faremo il possibile per impedire un cambio gestione che significherebbe un danno per i comuni limitrofi – rilancia Christian De Vecchi, assessore alle attività produttive del Comune di Carcare – stiamo valutando come agire per far sentire la nostra voce presso l’ente gestore dell’autostrada e se procedere con una class action per i danni causati alla qualità della tratta autostradale dalla prevista chiusura di alcune aree di sosta e il possibile cambio gestione dello storico Autobar Marenco”
Alcuni giorni dopo la pubblicazione del video, in consiglio regionale è stato approvato un odg che impegna la giunta a salvare l’Autobar Marenco. “Abbiamo impegnato la giunta – spiega il Movimento 5 stelle locale, promotore del testo – a promuovere nelle sedi opportune ogni iniziativa diretta a consentire che nei prossimi bandi possano essere previste modalità premianti per realtà come l’attuale modello di gestione dell’autogrill, che costituisce un ‘unicum’ nella vendita dei prodotti locali all’interno di un punto di sosta autostradale ma anche nell’offerta di servizi esterni, dallo spazio giochi per bambini all’esposizione di opere d’arte provenienti da tutta Europa. Stiamo parlando di un patrimonio ligure che rappresenta un’eccellenza a livello italiano e non solo”
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