“Incompatibili”. Lo ripete una, due, tre volte e più, Ettore Rosato. Nello studio di Porta a Porta, il vice presidente della Camera non ha dubbi: M5s e Pd non possono governare insieme. Diverso, invece, il discorso con Forza Italia: “Sarei poco credibile se dicessi che siamo incompatibili con loro, perché nel 2013, c’era Bersani, abbiamo fatto insieme il governo Letta – risponde a una domanda di Massimo Franco del Corriere – Non siamo incompatibili, siamo molto distanti, abbiamo una visione diversa su tanti temi”. Poi puntualizza: “Ma non c’è alcun progetto del Pd per fare un governo con il centrodestra“.

Il percorso con i Cinque Stelle, continua l’esponente dem “non è avviato” al momento ed “è pieno di insidie”, quindi “difficilmente può concludersi in qualcosa”. Anche perché, spiega, il Pd è “differente su tutto” dal partito guidato da Luigi Di Maio e il M5s “non ha fatto un passo concreto in avanti”. Un pensiero profondamente diverso da quello espresso da Maurizio Martina dopo il secondo incontro con Roberto Fico, al termine del quale il segretario reggente ha parlato di “passi avanti” e posto il 3 maggio, quando i dem si riuniranno in direzione, la data spartiacque per continuare o meno il confronto.

“Non siamo andati a questi incontri per nostra decisione, perché abbiamo detto di essere alternativi a M5s e Lega”, ha detto Rosato facendo riferimento alle consultazioni con il presidente della Camera, chiamato dal Quirinale a vagliare la possibilità di una convergenza tra Pd e il Movimento. “Siamo qui perché Mattarella ci ha chiamato a questo confronto dopo 50 giorni in cui Salvini e Di Maio – ha spiegato Rosato – non hanno combinato nulla”.

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