Il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, spiega durante la trasmissione Dimartedì (La7) il dispositivo relativo alla sentenza di primo grado sulla trattativa Stato-mafia, scindendo il piano giudiziario da quello etico e politico. Poi sottolinea: “Conosciamo una sentenza definitiva, quella per la quale Dell’Utri è in galera per concorso esterno in mafia. In quella sentenza definitiva c’è scritto che Dell’Utri propiziò nel 1974 un patto tra Silvio Berlusconi e Cosa Nostra con quelli che all’epoca erano i capi della mafia: Stefano Bontade, Mimmo Teresi, Francesco Di Carlo, Gaetano Cinà e il famoso “stalliere” Vittorio Mangano. Quest’ultimo da quel momento stazionò per due anni nella villa di Berlusconi ad Arcore e ogni tanto veniva anche arrestato per delitti. Ma nessuno aveva il coraggio di rimuoverlo. Dal ’74 fino al ’92 Berlusconi ogni sei mesi pagò un tot a Cosa Nostra”. “Non poteva essere un pizzo?”, chiede il conduttore Giovanni Floris. “Ma ti pare che noi possiamo avere in politica uno uno che paga per 20 anni Cosa Nostra?”, ribatte il direttore del Fatto. “Questa è una decisione del singolo elettore di Berlusconi”, commenta Floris. “Ma peggio per loro” – replica Travaglio – “Chi paga la mafia almeno dovrebbe evitare di andare a portare le corone di fiori sulle tombe di Falcone e di Borsellino. E dovrebbe vergognarsi”

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