Tentato omicidio, attività terroristica e possesso illegale di armi. Con queste accuse, il Tribunale di Bruxelles ha condannato a 20 anni di prigione Salah Abdeslam e Sofien Ayari. Lo jihadista francese e il suo complice tunisino erano sotto processo per la loro partecipazione alla sparatoria nel quartiere di Forest contro la polizia del 15 marzo 2016, quando furono feriti 4 agenti e un sospetto terrorista rimase ucciso. Abdeslam è l’unico sopravvissuto agli attentati di Parigi del novembre 2015. Il procuratore aveva chiesto 20 anni di carcere per entrambi.

Per il Tribunale i due complici hanno partecipato attivamente alla sparatoria avvenuta nell’appartamento dove erano barricati e condotta con armi da guerra di tipo kalashnikov. Inoltre è “incontestabile” che avessero come obiettivo quello di far parte di un gruppo terrorista e che si muovessero come tali. I due erano “galvanizzati dall’ideologia salafita“, scrivono i giudici. Né Abdeslam né il complice erano presenti in aula al momento della sentenza. Dopo la sparatoria di Forest i due riuscirono a scappare, e Salah fu arrestato quattro giorni dopo in un appartamento del quartiere Molenbeek. Dopo altri quattro giorni, tre kamikaze si fecero esplodere nell’aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles.

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