Il “piano Marshall” sulle buche di Roma? Niente fondi “aggiuntivi” ma soldi già previsti nel bilancio di previsione 2018. Insomma: niente di straordinario. E il riferimento al supporto americano all’Europa del dopoguerra? “Solo una definizione mediatica” per indicare l’anticipazione temporale di interventi “in gran parte già previsti”. Con il perdurare delle condizioni ai limiti della praticabilità di buona parte delle strade capitoline e l’annuncio della sindaca Virginia Raggi dell’apertura di un’inchiesta interna sulle gare d’appalto per i lavori, sono gli stessi uffici capitolini a chiarire – durante una seduta della commissione Trasparenza convocata sull’argomento – come l’intervento straordinario annunciato dal Campidoglio dopo la nevicata di fine febbraio, fosse in realtà per larga parte un’accelerazione dei lavori già previsti nel 2017 in virtù di fondi stanziati e mai spesi in preparazione del Giubileo 2015-2016. Sui 17 milioni totali relativi al “piano”, infatti, secondo quanto riferito dai dirigenti del Dipartimento Simu (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) soltanto 3 milioni potrebbero essere reintegrati a fine anno nella relativa voce di bilancio, “sulla base di un impegno politico” della Ragioneria Generale, promessa che al momento non è supportata da alcuna variazione di bilancio. Insomma: ordinaria amministrazione, se non per “la grande mole di gare d’appalto che ci troviamo a gestire tutte insieme” – come ammesso dal neo direttore del Simu, Fabio Pacciani – che sta creando non pochi intoppi burocratici.

Nei 17 milioni annunciati in pompa magna da Raggi e dall’assessora ai Lavori Pubblici, Margherita Gatta, sono compresi 10,8 milioni trovati all’interno dei fondi straordinari per il Giubileo del 2015 e già riversati nel 2017 sul programma “Strade Nuove”. Dopo la nevicata dal 28 febbraio, i 9 interventi messi in calendario per questa estate sono stati dunque anticipati alla primavera. Nel conto troviamo poi i 3 milioni di euro destinati alle cosiddette procedure Mepa (Mercato Elettronico per la Pubblica Amministrazione): 6 lotti da 500mila euro ciascuno, di cui 1 lotto per la grande viabilità e 5 lotti per i 15 municipi (170mila euro circa a territorio); “la Ragioneria Generale – ha spiegato Pacciani – si è presa l’impegno politico di valutare il ripristino di questi 3 milioni a fine esercizio sul fondo destinato alla manutenzione stradale”: le gare non sono ancora partite e le procedure saranno ultimate nei prossimi giorni. Infine, sempre fra i fondi già assegnati al Simu, vi sono i 2 milioni per le vie Ostiense e Nomentana e i restanti 1,2 milioni necessari a tappare le singole buche, con o senza la macchina tappabuche per la qualeè stata portata a termine una manifestazione d’interesse.

Fabio Pacciani è subentrato da circa un mese a Roberto Botta, direttore della Manutenzione Stradale dal 2014 e promosso da Virginia Raggi a vice-direttore generale del Campidoglio. Il neo capo del Simu ha evidenziato molte delle difficoltà economiche e logistiche che il Comune di Roma si trova davanti rispetto alla situazione “disastrosa” delle strade capitoline. “Abbiamo a disposizione il 10 per cento dei fondi necessari – ha spiegato il dirigente – Forse un vero ‘Piano Marshall’ con finanziamenti statali, se non addirittura europei, sarebbe l’unica soluzione auspicabile per ripartire da condizioni di ordinarie, altrimenti saremo costretti a continuare a rincorrere la singola pioggia”. Inoltre, ha proseguito Pacciani, “si può forse pensare a una riorganizzazione di tutte le strutture di controllo, da quelle municipali a quelle centrali, perché è una lotta impari: noi abbiamo 800 chilometri di strade, i Municipi ne hanno 8.000, con 15 persone nostre e 1 o 2 per Municipi, una situazione che si trascina da anni”. Polemico il Partito Democratico, che ha richiesto la commissione: “Il Piano Marshall può tornare nei libri di storia, perché a Roma non c’è alcun piano straordinario per l’emergenza buche”, attaccano le consigliere Valeria Baglio e Giulia Tempesta. “Abbiamo realizzato 18mila interventi, calcolati su oltre 25mila mq – ha fatto sapere l’assessore Gatta nel corso del pomeriggio – quindi siamo oltre le 50mila buche. Il cosiddetto Piano Marshall procede”.

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