Morti, almeno 15, e oltre 50 feriti. Nel nord est della Nigeria Boko Haram fa ancora strage. Ma su questa nuova azione dei terrorsti islamici, che in nove anni ha causato la morte di 20.000 persone e creato 2 milioni e mezzo di sfollati, ci sono due versioni. La prima parla di un attacco multiplo compiuto durante la notte alla periferia di Maiduguri. Secondo l’agenzia nigeriana Nan diversi kamikaze con corpetti esplosivi si sono fatti detonare fra la gente, dopo di che sono intervenuti altri terroristi con armi da fuoco. Le forze di sicurezza, tramite il portavoce del comando militare, Roger Nicholas, negano che nell’attacco vi siano vittime – né militari né civili – ma solo perdite da parte dei terroristi.

Secondo France Press diciotto terroristi hanno lanciato un attacco contro due villaggi e una base militare. Secondo i soccorritori alcuni civili sono stati uccisi mentre cercavano di scappare durante lo scontro tra islamisti e soladati. Secondo il portavoce dell’esercito nigeriano, Onyema Nwachukwu, i soldati hanno ucciso “sei dei ribelli e neutralizzato sette kamikaze” mentre respingevano il loro tentativo di entrare a Maiduguri. I terroristi hanno dato fuoco ai due villaggi, Bale Shuwa e Alkaranti. Il governo, secondo France Press, avrebbe confermato il mese scorso che era in trattative con i militanti di Boko Haram. Il 21 marzo 110 studentesse rapite erano state liberate con l’avvertimento di non mandare le ragazze a scuole.

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