Prima gli appelli per avere informazioni, poi la rabbia. Laura Lamaletto, la madre di Alessandro Neri ucciso a Pescara, chiede agli amici di non essere tristi ma di aiutarla a trovare il suo assassino. Un uomo o una donna cui la signora dà il tu e minaccia: “Maledetto killer guardati le spalle comincia la caccia” e anche “Maledetto assassino di Ale. Non c’è posto dove tu possa nasconderti“.  Il giovane, 29 anni, è stato trovato senza vita nel fosso Vallelunga, alla periferia Sud di Pescara. Il giovane potrebbe essere stato assassinato altrove, per poi essere trasportato dove è stato trovato, seduto, con le gambe in acqua e il busto adagiato sugli arbusti, vestito e con il cappuccio in testa. Le indagini dei carabinieri proseguono senza sosta: tra le ipotesi vi è quella di un delitto “non previsto”, non organizzato. Avvenuto 48 ore prima del ritrovamento.

Le prime risposte arriveranno dall’autopsia, che verrà eseguita oggi dal medico legale Cristian D’Ovidio. I carabinieri si aspettano di sapere, oltre ai tempi della morte, da quale distanza è stato esploso l’unico colpo che, apparentemente, avrebbe ucciso il ragazzo. Un colpo al torace, con foro di entrata anteriore. Capire la distanza potrebbe chiarire il tipo di luogo in cui si è consumato il delitto, magari n’automobile o un ambiente piccolo. All’autopsia prenderà parte anche un ufficiale dei Ris di Roma, esperto balistico, proprio per chiarire tali aspetti.

Nel frattempo è emerso che l’automobile, una Fiat 500 rossa trovata mercoledì mattina nel centro di Pescara, non presenterebbe, in base ai primi accertamenti, indizi che possano far pensare che non sia stato lui a parcheggiarla lì. Le indagini sono finalizzate a ricostruire l’accaduto e a chiarire il contesto in cui è maturato l’omicidio. Il corpo del giovane è stato trovato in una zona che, seppur impervia, è facilmente raggiungibile dalla città. Il ragazzo aveva addosso il cellulare, che ha consentito di ritrovare il corpo. Elementi utili potrebbero arrivare anche dagli accertamenti degli uomini del Ris di Rom. Non è stato ancora trovato il portafoglio del giovane. Del 29enne si era persa ogni traccia da lunedì mattina, quando era uscito di casa.

Gli investigatori, secondo quanto riporta Il Centro, hanno rilevato impronte di scarpe e degli pneumatici sul luogo del ritorvamento e stanno ricostruendo gli ultimi giorni di vita. Al vaglio il computer, appunti e vengono sentiti gli amici. Perché la pista che si fa largo è che Alessandro sia stato ucciso da qualcuno che conosceva.

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