Il comune di Fiano Romano (Roma) lo scorso settembre ha concesso l’uso gratuito di alcuni locali di proprietà e il proprio patrocinio per un evento su ‘Nefrologia e Territorio‘ organizzato da un’azienda che si occupa di sanità, la Geramed srl. Fin qui nulla di strano ma, andando a spulciare l’assetto societario dell’azienda beneficiaria, salta fuori che il 30% delle quote societarie appartengono proprio al sindaco di Fiano, Ottorino Ferilli. Un problema di conflitto d’interessi che si complica ancor di più visto che il primo cittadino, cugino della più nota attrice Sabrina, ha anche partecipato alla votazione in giunta per deliberare tale decisione. Tant’è che due consiglieri dell’opposizione del M5s, hanno presentato un’interrogazione comunale sulla vicenda, che ancora deve essere discussa e poi, il 13 febbraio, un esposto alla Procura di Rieti, firmato anche da alcuni residenti. Un caso che esula dai confini locali visto che Ferilli è candidato alla Camera con Liberi e Uguali, formazione politica guidata dall’ex presidente del Senato Pietro Grasso.

E secondo il Tuel, il Testo unico degli enti locali citato anche nell’esposto, gli amministratori “devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado”, e anche gli stessi consiglieri comunali dovrebbero essere tenuti a vigilare eventuali conflitti d’interessi.

Oltre al Tuel anche la giurisprudenza amministrativa e penale confermano tale indirizzo. Come evidenziato nell’esposto, il Tar della Lombardia nel 2013 ha sentenziato che “l’’amministratore pubblico deve astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi suoi o di parenti o affini fino al quarto grado; tale obbligo di allontanamento dalla seduta, in quanto dettato al fine di garantire la trasparenza e l’imparzialità dell’azione amministrativa, sorge per il solo fatto che l’amministratore rivesta una posizione suscettibile di determinare, anche in astratto, un conflitto di interessi”.

La Corte di Cassazione nel marzo 2015 ha sottolineato che “l’obbligo di astensione da parte dei consiglieri comunali sussiste ogni qualvolta vi sia una correlazione immediata e diretta fra la posizione del consigliere e l’oggetto della deliberazione”. “In questo caso – sottolinea Vincenzo Mazzulla, uno dei due consiglieri che ha presentato l’interrogazione in consiglio comunale – la persona in questione è il sindaco. L’utilità e l’interesse della Geramed, in relazione alla citata delibera sono palesi. L’utilizzo gratuito della sala conferenze, di altri due locali, del videoproiettore e l’indubbia pubblicità di cui ha goduto la società in questione a seguito del patrocinio concessole dal Comune”. IlFattoQuotidiano.it ha chiesto chiarimenti sulla vicenda al sindaco, ma non ha ottenuto risposta.

foto dal sito Geromed

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