NON USARE
- 13:42 - Governo: Cdm lampo a P.Chigi, Meloni assente presiede Tajani
Roma, 15 mag. (Adnkronos) - Consiglio dei ministri lampo a Palazzo Chigi. La riunione, durata una manciata di minuti, è stata presieduta dal vicepremier Antonio Tajani, perché la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è assente per motivi personali. All'odg della riunione, il dpcm sull'acquisizione da parte di Cogne Acciai Speciali Spa dell'intero capitale sociale di Mannesmann Stainless Tubes GmbH e delle sue controllate.
- 13:39 - Sostenibilità, Falocco: "Italia Paese pioniere delle politiche e degli acquisti verdi"
Roma, 15 mag. (Adnkronos) - “Un incontro di due giorni per orientare la sostenibilità, 283 miliardi di euro degli appalti pubblici, il contesto potrebbe suggerire una certa dose di attenzione o di moderazione, in verità gli acquisti verdi sono una delle soluzioni che abbiamo per far competere le nostre economie tutelando i diritti umani, ambientali e sociali lungo tutte le catene di fornitura". Così Silvano Falocco, direttore generale Fondazione Ecosistemi, padrone di casa del Forum Compraverde Buygreen, promosso dalla Fondazione Ecosistemi.
"Quindi è importante andare avanti con lo strumento del Green Public Procurement, ovvero degli acquisti verdi. L'Italia è il paese che per primo ha introdotto l'obbligatorietà dell'adozione dei criteri ambientali e sociali negli acquisti pubblici, è seguito dalla Francia che lo renderà obbligatorio nel 2025 ma, in verità, con il nuovo regolamento sull'ecodesign l'Europa ha detto che i Paesi membri dovrebbero trasformare questo strumento, oggi volontario in molti Paesi, in uno strumento obbligatorio”, sostiene.
“L'Italia è un Paese pioniere delle politiche e degli acquisti verdi. Siamo indietro sulla nostra capacità di applicazione di questo strumento, non c'è omogeneità, le amministrazioni si differenziano molto rispetto alla capacità di introdurre questi criteri a seconda della loro dimensione, capacità tecniche, capacità professionali ma anche a seconda della tipologia di acquisti che andiamo comprando - conclude - Ci sono acquisti dove si prendono i criteri ambientali minimi e si mettono all'interno delle procedure di gara, ci sono invece degli acquisti come la progettazione degli edifici, delle strade e delle aree, la gestione del verde pubblico, la gestione dei rifiuti dove occorre prendere questi criteri e adattarli alle gare che abbiamo. Su questo abbiamo ancora difficoltà perché non abbiamo un sistematico processo di formazione e apprendimento”.
- 13:38 - Sostenibilità, Falocco: "Italia Paese pioniere delle politiche e degli acquisti verdi"
Roma, 15 mag. (Adnkronos) - “Un incontro di due giorni per orientare la sostenibilità, 283 miliardi di euro degli appalti pubblici, il contesto potrebbe suggerire una certa dose di attenzione o di moderazione, in verità gli acquisti verdi sono una delle soluzioni che abbiamo per far competere le nostre economie tutelando i diritti umani, ambientali e sociali lungo tutte le catene di fornitura". Così Silvano Falocco, direttore generale Fondazione Ecosistemi, padrone di casa del Forum Compraverde Buygreen, promosso dalla Fondazione Ecosistemi.
"Quindi è importante andare avanti con lo strumento del Green Public Procurement, ovvero degli acquisti verdi. L'Italia è il paese che per primo ha introdotto l'obbligatorietà dell'adozione dei criteri ambientali e sociali negli acquisti pubblici, è seguito dalla Francia che lo renderà obbligatorio nel 2025 ma, in verità, con il nuovo regolamento sull'ecodesign l'Europa ha detto che i Paesi membri dovrebbero trasformare questo strumento, oggi volontario in molti Paesi, in uno strumento obbligatorio”, sostiene.
“L'Italia è un Paese pioniere delle politiche e degli acquisti verdi. Siamo indietro sulla nostra capacità di applicazione di questo strumento, non c'è omogeneità, le amministrazioni si differenziano molto rispetto alla capacità di introdurre questi criteri a seconda della loro dimensione, capacità tecniche, capacità professionali ma anche a seconda della tipologia di acquisti che andiamo comprando - conclude - Ci sono acquisti dove si prendono i criteri ambientali minimi e si mettono all'interno delle procedure di gara, ci sono invece degli acquisti come la progettazione degli edifici, delle strade e delle aree, la gestione del verde pubblico, la gestione dei rifiuti dove occorre prendere questi criteri e adattarli alle gare che abbiamo. Su questo abbiamo ancora difficoltà perché non abbiamo un sistematico processo di formazione e apprendimento”.
- 13:37 - Regina Camilla come Elisabetta, non comprerà più capi in pelliccia
Londra, 15 mag. (Adnkronos) - Camilla non acquisterà nuovi prodotti in pelle d'animali. La Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) ha ricevuto una lettera da Buckingham Palace, in cui si afferma che la regina "non si procurerà alcun nuovo capo di pelliccia". L'associazione animalista, che sostiene che le pellicce sono crudeli e non necessarie - scrive la Bbc - ha commentato affermando che bisognerebbe "brindare alla regina Camilla con un bicchiere del miglior chiaretto". "È giusto che la monarchia britannica rifletta i valori britannici, riconoscendo che la pelliccia non ha posto nella nostra società", ha affermato la fondatrice e presidente della Peta, Ingrid Newkirk. La scelta della regina non significa però - precisa il Palazzo nella lettera - che Camilla abbia smesso di indossare gli abiti che già possiede.
Non si è fatta attendere la risposta della International Fur Federation, sostenendo che i reali "non dovrebbero essere messi sotto pressione dagli attivisti animalisti". Mark Oaten, amministratore delegato dell'associazione che rappresenta l'industria internazionale della pelliccia, ha respinto le critiche contro le pellicce vere: "È diritto di ognuno decidere cosa indossare - ha detto - Molte persone acquistano ancora pellicce perché preferiscono indossare qualcosa che sia naturale e sostenibile, a differenza della pelliccia finta, fatta con la plastica. Ci auguriamo che la famiglia reale tenga conto dell'ambiente quando decide cosa indossare, ma la libertà di scelta è la questione chiave".
La decisione di Camilla segue le orme di Elisabetta II, che nel 2019 dichiarò che non avrebbe acquistato nuovi prodotti in vera pelliccia e la scelta animalista della regina è soltanto l'ultima di una serie di risposte dei reali alle preoccupazioni sul benessere degli animali. Il 'Rotolo dell'Incoronazione', il tradizionale resoconto manoscritto dell'Incoronazione, presentato al re e alla regina qualche giorno fa, è stato prodotto su carta anziché sulla tradizionale pergamena di pelle di animale; le residenze reali non servono foie gras d’anatra o d’oca, che secondo gli attivisti comporta crudeltà verso gli animali; durante la cerimonia dell’incoronazione dell’anno scorso, l’olio utilizzato per l’unzione del re era per la prima volta non di origine animale. Le preparazioni del passato includevano olio di zibetto, ricavato dalle ghiandole dei piccoli mammiferi, e ambra grigia, ricavata dall'intestino delle balene.
All'inizio di quest'anno, l'attore Stephen Fry ha chiesto la fine dell'uso della vera pelliccia nei berretti di pelle d'orso indossati dalla Guardia del re in servizio fuori Buckingham Palace. Il ministero della Difesa ha affermato che la pelliccia di orso utilizzata proviene da "cacce legali e autorizzate".
- 13:33 - **Cybersicurezza Ok Camera a legge, testo passa al Senato**
Roma, 15 (Adnkronos) - Con 149 voti favorevoli, 8 contrari e 109 astenuti, la Camera ha approvato il disegno di legge proposto dal governo che introduce disposizioni in materia di reati informatici e di rafforzamento della cybersicurezza nazionale. Il sì è arrivato dalla maggioranza, astenuti i Gruppi di opposizione, tranne Alleanza Verdi e Sinistra che si è espressa contro. Il testo passa ora all'esame del Senato.
- 13:11 - Daily Crown: la regina Camilla non acquisterà più capi in vera pelliccia
Londra, 15 mag. (Adnkronos) - Camilla non acquisterà nuovi prodotti in pelle d'animali. La Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) ha ricevuto una lettera da Buckingham Palace, in cui si afferma che la regina "non si procurerà alcun nuovo capo di pelliccia". L'associazione animalista, che sostiene che le pellicce sono crudeli e non necessarie - scrive la Bbc - ha commentato affermando che bisognerebbe "brindare alla regina Camilla con un bicchiere del miglior chiaretto". "È giusto che la monarchia britannica rifletta i valori britannici, riconoscendo che la pelliccia non ha posto nella nostra società", ha affermato la fondatrice e presidente della Peta, Ingrid Newkirk. La scelta della regina non significa però - precisa il Palazzo nella lettera - che Camilla abbia smesso di indossare gli abiti che già possiede.
Non si è fatta attendere la risposta della International Fur Federation, sostenendo che i reali "non dovrebbero essere messi sotto pressione dagli attivisti animalisti". Mark Oaten, amministratore delegato dell'associazione che rappresenta l'industria internazionale della pelliccia, ha respinto le critiche contro le pellicce vere: "È diritto di ognuno decidere cosa indossare - ha detto - Molte persone acquistano ancora pellicce perché preferiscono indossare qualcosa che sia naturale e sostenibile, a differenza della pelliccia finta, fatta con la plastica. Ci auguriamo che la famiglia reale tenga conto dell'ambiente quando decide cosa indossare, ma la libertà di scelta è la questione chiave".
La decisione di Camilla segue le orme di Elisabetta II, che nel 2019 dichiarò che non avrebbe acquistato nuovi prodotti in vera pelliccia e la scelta animalista della regina è soltanto l'ultima di una serie di risposte dei reali alle preoccupazioni sul benessere degli animali. Il 'Rotolo dell'Incoronazione', il tradizionale resoconto manoscritto dell'Incoronazione, presentato al re e alla regina qualche giorno fa, è stato prodotto su carta anziché sulla tradizionale pergamena di pelle di animale; le residenze reali non servono foie gras d’anatra o d’oca, che secondo gli attivisti comporta crudeltà verso gli animali; durante la cerimonia dell’incoronazione dell’anno scorso, l’olio utilizzato per l’unzione del re era per la prima volta non di origine animale. Le preparazioni del passato includevano olio di zibetto, ricavato dalle ghiandole dei piccoli mammiferi, e ambra grigia, ricavata dall'intestino delle balene.
All'inizio di quest'anno, l'attore Stephen Fry ha chiesto la fine dell'uso della vera pelliccia nei berretti di pelle d'orso indossati dalla Guardia del re in servizio fuori Buckingham Palace. Il ministero della Difesa ha affermato che la pelliccia di orso utilizzata proviene da "cacce legali e autorizzate".
- 13:11 - Sostenibilità, Rocca: "Serve maggior consapevolezza su Cam"
Roma, 15 mag. (Adnkronos) - “Oggi siamo qui per fare il punto su quella che è la trasformazione della pubblica amministrazione nel campo degli acquisti, del 'procurement', così oggi viene chiamato e quindi raccontare quello che la Regione Lazio sta facendo, come stiamo indirizzando i nostri investimenti e soprattutto la formazione del personale. Il tema ambientale e soprattutto i criteri ambientali minimi, che l'Italia ha reso legge, devono essere diffusi, ci deve essere maggiore consapevolezza, su questo la volontà di investire nella crescita professionale, nella formazione del personale, non soltanto regionale ma anche degli enti collegati e soprattutto degli enti locali perché molto spesso anche i piccoli comuni non hanno risorse sufficienti per poter investire adeguatamente nella formazione”. Lo ha detto Francesco Rocca, presidente Regione Lazio, a margine del Forum Compraverde Buygreen che si è tenuto a Roma.
“Noi cerchiamo di fare la nostra parte per far crescere questa consapevolezza soprattutto a livello amministrativo perché poi le politiche vengano tradotte in azione amministrativa concreta nell'interesse delle nostre comunità. Le sfide più imminenti consistono nello spendere correttamente e bene e con criteri ambientali corretti le risorse del Pnrr, investire nella sicurezza degli ospedali significa farlo anche con criteri ambientali rispettati - spiega - Su questo c'è una piccola rivoluzione in corso, chiederà del tempo perché il tema ambientale è sempre stato troppo polarizzato, c'è bisogno invece di una coscienza diversa, di una consapevolezza diversa che deve essere una consapevolezza comune, dovrebbe rientrare all'interno di una cornice comune e condivisa da tutte le forze politiche".
"Quando si parla di ambiente, gli istituti di formazione, le scuole possono svolgere un ruolo importante per creare maggiore consapevolezza. Dall'altro lato, c'è poi questo gap formativo che noi stiamo cercando di colmare, anche così si crea cultura, cercando informazioni, preparando, informando. Quando si parla di formazione del personale non è soltanto la nozione tecnica, ma anche il contesto, il contesto socio-giuridico oserei dire, perché da un lato ci sono le norme e dall'altro c'è il contesto sociale su cui le norme vengono calate", conclude.