La tendenza delle ultime settimane è chiara e così appaiono più chiare le strategie politiche dell’ultimo mese. Il centrodestra ha messo il turbo. Il Partito democratico è sostanzialmente in picchiata, per giunta quasi isolato, ma con il centrosinistra tutto unito non cambierebbe nulla, sarebbe comunque un onorevole secondo posto. I Cinquestelle restano il primo partito, più o meno stabile, ma senza alleanze – com’è noto – restano fuori dai giochi. E così il centrodestra che ha messo il turbo, punta alla soglia del 38-40 per cento che può dargli la maggioranza in Parlamento: poiché il Nord è quasi tutto appannaggio del centrodestra e il centrosinistra resisterà al Centro, decisiva sarà la performance nei collegi del Sud. Un quadro disegnato da Youtrend che ha elaborato la supermedia dei sondaggi usciti negli ultimi 15 giorni. I dati, in generale, confermano l’effetto Sicilia, cioè l’effetto “bandwagon”, come lo chiama Lorenzo Pregliasco di Youtrend: il Pd va male e raccoglie meno consensi nei sondaggi, il centrodestra va bene e ne prende di più.

Il crollo del Pd, Forza Italia in salute
Partendo dalle liste, dunque, il M5s secondo la media dei sondaggi è al 27,3, sostanzialmente stabile da settimane se non da mesi, come dicono vari istituti (qui c’è una flessione dello 0,3 che in analisi come queste è quasi impercettibile. Il secondo partito resta il Pd che scende stabilmente sotto alla soglia del 25, con un crollo del 2,4 in un mese. Ciò che è interessante è il sorpasso di Forza Italia nei confronti della Lega Nord, grazie a un aumento di un punto e mezzo rispetto a un mese fa. Un fenomeno che può essere legato a una partecipazione più attiva di Silvio Berlusconi, ma anche all’emorragia di voti dal campo moderato delle forze di governo (la destra del Pd e i vari partiti centristi). Questa circostanza è importante perché sia Berlusconi sia Matteo Salvini hanno detto che il governo di centrodestra – se ci sarà – sarà guidato da chi avrà preso più voti. Nel campo del centrodestra portano acqua i Fratelli d’Italia (in aumento di mezzo punto), protagonisti d’altra parte sia con Nello Musumeci – neogovernatore siciliano – sia ad Ostia con la candidata mini-sindaco e probabilmente nei prossimi giorni anche con Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato alla presidenza della Regione Lazio. L’unità è salvifica nell’area di sinistra visto che sia Mdp sia Sinistra Italiana ballano sulla soglia di sbarramento del 3 per cento (e infatti dal 2 dicembre, con Possibile, saranno una cosa sola). Sembra spacciata al momento Alternativa Popolare di Angelino Alfano, se non farà parte di una coalizione.

La fine del tripolarismo
Con questi dati lo scenario delle coalizioni vede il centrodestra al 35,7, nel quale sono compresi non solo i risultati dei partiti più grandi ma anche i partitini della stessa galassia che nel Rosatellum portano comunque voti all’alleanza (a patto che superino l’1 per cento). “Se pochi mesi fa – spiega Pregliasco a La7, dove YouTrend ha illustrato i numeri – si parlava di tripolarismo perfetto, ora il centrodestra si trova nettamente avanti, con 6 punti di distacco sul centrosinistra a trazione Pd e 8 sul M5s”. Il centrodestra in 6 mesi ha fatto un salto di 5 punti, mentre il centrosinistra è calato di 2 (ora è poco sopra il 29) così come il M5s. Più o meno stabile l’area di sinistra che non si schioda dal 5.

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