Dopo il condono del condono sulle cartelle esattoriali, ecco servito lo scudo fiscale riservato a chi ha lavorato all’estero spostando la residenza e agli ex lavoratori frontalieri con la Svizzera. Potranno sanare depositi su conti correnti e libretti di risparmio all’estero, compresi gli introiti della vendita di immobili, versando solo un‘aliquota del 3% su quanto accumulato “in violazione degli obblighi di dichiarazione”. Sanzioni e interessi per il mancato pagamento delle imposte sui redditi? Compresi in quel 3%. A prevederlo è un emendamento Pd al decreto fiscale a prima firma di Claudio Micheloni (residente in Svizzera e eletto all’estero), approvato dalla commissione Bilancio del Senato. La modifica è esplicitamente in deroga rispetto alla procedura di voluntary disclosure, la “collaborazione volontaria” per regolarizzare i patrimoni nascosti all’estero, che prevede il pagamento integrale delle sanzioni.

Basterà presentare istanza di regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero fino al 31 luglio 2018 e pagare “spontaneamente” in un’unica soluzione quanto dovuto entro il 30 settembre 2018 o in tre rate mensili consecutive di pari importo a partire dalla stessa data. L’opportunità vale anche per gli eredi dei “soggetti fiscalmente residenti in Italia” ma “in precedenza residenti all’estero iscritti all’Aire o che hanno prestato la propria attività lavorativa in via continuativa all’estero in zone di frontiera o in Paesi limitrofi”. E si applica pure “alle somme ed alle attività derivanti dalla vendita di beni immobili detenuti dallo Stato estero di prestazione della propria attività lavorativa in via continuativa”.

Per invogliare all’adesione, la modifica prolunga fino al 30 giugno 2020 i tempi per l’accertamento che scadono “a decorrere dal 1 gennaio 2018”.

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