Non credo l’abbia fatto per un mero calcolo elettorale. Anzi, voglio proprio credere l’abbia fatto perché ci crede. Pietro Grasso, neo acquisto del Gruppo misto del Parlamento italiano, è testimonial della Campagna “Da uomo a uomo”, #dauomoauomo: iniziativa contro la violenza sulle donne.

Lo slogan è centrato. “Da uomo a uomo” per dire; guardami negli occhi! Ti senti così forte, virile e maschio a insultare una donna? A spaventarla, mancarle di rispetto, o peggio picchiarla? Personalmente, penso che siamo arrivati a un punto di non ritorno: la mancanza di rispetto che caratterizza la nostra quotidianità è ben oltre i livelli di guardia. La violenza di genere ha radici condivise da molti, così come il bullismo fra i ragazzini deriva dallo stesso comportamento ampiamente diffuso fra gli adulti.

Le parole e i gesti di madri bulle inevitabilmente sono modelli per figlie e figli, lo sono pure quelli di padri bulli magari su un semplice campo di calcio durante gli allenamenti di figli che riescono a vedere solo come aspiranti campioni. Siamo bulli per strada quando guidiamo senza rispetto per pedoni, ciclisti, anziani – che per la società che corre sono solo vecchi inutili – che incedono lenti sulle strisce. In autobus nessuna cortesia: una donna incinta? Manco la vediamo.

I cosiddetti maschi “Alfa” stretti tra l’essere se stessi e assumere comportamenti che pensano possano piacere alle donne, a volte troppo anche disorientati e non solo per colpa loro. “Da uomo a uomo” – idea nata da tre ragazzi, diventata una pagina Facebook e, rilanciata da La27esima Ora del Corriere, raccoglie video di ragazzi e uomini che appartengono a diverse generazioni. Un modo per dire: ok, fermati un attimo. Cosa stai facendo? Ti rendi conto? Ma sei impazzito? La violenza contro le donne non è una battaglia di donne. Non è una questione di opinione politica, di visione delle cose.

Un uomo violento contro una donna è perdente in umanità e intelligenza, un cavernicolo. Contrastare la forza di un maschio non è facile, neppure per chi è allenata e magari ha seguito un corso di difesa personale. Fisicamente persino l’uomo meno sportivo al mondo è più forte di una donna. Per non parlare della violenza verbale: il risentimento di un uomo nella maggior parte dei casi si esprime in tre parole, vecchie come il mondo: ” Sei una puttana”. Tre parole che sottendono un pensiero di disprezzo; le puttane non meritano rispetto, possono essere trattate impunemente come stracci, tanto loro fanno tutto quello che chiede chi le paga. Chi parla male, pensa male.

“Da uomo a uomo” per me rappresenta un richiamo forte per qualsiasi maschio che ha a cuore ogni essere umano, in particolare le donne, perché il rispetto abbia il sopravvento su tutto. Sempre. Stop.

e.reguitti@ilfattoquotidiano.it 

Articolo Precedente

Tumore al seno, si chiude il mese della prevenzione. Un bilancio

next
Articolo Successivo

Caso Brizzi, le parole di Neri Parenti e l’indegna difesa del ‘branco’

next