Scrivo questo post dopo un’osservazione di lunga data del mondo maschile rispetto al tema del sesso e dell’avere una relazione sessuale con una donna (anche aiutata da testimonianze di amiche e conoscenti). Non ha – ovviamente – alcun valore statistico, eppure sono certa che in molte si ritroveranno in questo quadro. Che, purtroppo, è abbastanza desolante, pur con le dovute e abbondanti eccezioni.

Il dato di partenza è la libertà, sicuramente nuova, nell’intrecciare relazioni sessuali. Oggi, uomini e donne si sentono autorizzati a cercare avventure anche se sposati o fidanzati. Su questo finalmente c’è parità, perché era aberrante che l’adulterio fosse consentito, moralmente e anche a livello legislativo fino a poco tempo fa, solo agli uomini. La facilità con cui si trovano persone, manco a dirlo, è legata alle app come Tinder e simili, ma anche agli stessi social, attraverso i quali è facile entrare in contatto con decine e decine di persone.

E infatti la prima fase delle relazioni di oggi è facilissima. Entrare in contatto con una persona, esserne incuriositi, invitarla a chattare, cominciare a scambiarsi messaggini sempre più spinti. Su questo versante, gli uomini sono bravissimi. Capaci di scrivere centinaia e centinaia di messaggi whatsapp con le cose più ardite, estreme, rispolverano l’intero kamasutra e vanno persino oltre.

I problemi nascono dopo, quando si dovrebbe passare alla realtà, ai corpi concreti, alle emozioni meno digitali. Una buona parte di loro a questa fase non ci arriva proprio, fugge a gambe levate per paura (e anche una certa codardia). Un’altra parte se ne va dopo il primo incontro, sempre per l’incapacità di gestire una relazione con una persona reale, in carne e ossa. Quelli che rimangono, però, non sempre sono i migliori. Perché anche se iniziano una “relazione” sessuale, lo fanno con modi e criteri che spesso sono totalmente lontani dai desideri reali di una donna. E non perché le donne, come vuole uno stereotipo, puntino più sulle emozioni e meno sul sesso, ma perché – e questo invece sembra un luogo comune ma non lo è – desiderano il sesso esattamente come gli uomini, però riescono ad arrivarci solo attraverso certe emozioni.

Anche se il contatto è avvenuto “digitalmente”, l’altra metà del cielo si aspetta un corteggiamento più tradizionale, o meglio, più romantico. Che non significa andare a letto dopo sei mesi, oppure ricevere un anello (ridicolo, perché spesso anche le donne vivono relazioni clandestine o hanno più amanti). Significa, invece, sentirsi profondamente desiderate, entrare in una relazione fatta di tempi dilatati, dove le emozioni possano manifestarsi lentamente, dove ci si possa lasciare andare sapendo che si troverà dall’altra parte qualcuno che ti sostenga e non un buco dove cadere e farsi male.

Non importa che siano sposate o no, che la relazione non sia la sola, per le donne quello che conta è sentirsi unica e sentire che questa unicità si manifesta ogni giorno nelle parole, ma soprattutto nei gesti, dell’uomo. Che sono fatti di parole, ovviamente, e carezze ma possono essere anche concreti, di aiuto “materiale”, perché no, in questi tempi difficili non c’è niente di scandaloso a trovare consigli e appoggi. Pensare l’altro significa pensarlo in tutta la sua esistenza concreta.  E dunque, per fare un esempio, se la tua amante ha un bambino e poco lavoro, e non ha i soldi per comprargli i pennarelli, è giusto e bello darle una mano. In fondo, gli amanti di un tempo così facevano.

Ma se esiste una minoranza di uomini che tutto questo lo capisce e lo mette in pratica, la maggioranza non si comporta affatto così. Totalmente autocentranti sulle loro esistenze, certamente spesso complesse, gli uomini chiedono solo poche scocciature e molto piacere. Alle donne domandano di incontrarsi nei ritagli di tempo, ma quelli loro per lo più, non di lei, e di passare subito al concreto, perché – anche questo sembra un cliché eppure è vero – la loro capacità di eccitarsi è rapida, prendere scopare, finire, andarsene, esattamente il contrario di una donna che di tempo ha bisogno. A dir la verità, neanche di relazione si può parlare in questi casi, perché per questi uomini una relazione – sia pure segreta e quindi limitata a pochi incontri – è già qualcosa di eccessivo. Semplicemente vogliono sesso veloce, quando possono loro, e come dicono loro, con qualche variante sul tema.

Anche dal punto di vista economico, l’impegno è pochissimo. Ho sempre pensato che non sia del tutto giusto che un uomo, specie se giovane ma soprattutto non benestante, si senta costretto a offrire un pranzo o un caffè, ma qui siamo arrivati al grado zero del galateo, con uomini che ti dicono “ho i soldi interi, paga tu”. L’investimento sull’altro, anzi l’altra, è minimo, il tempo è poco e se la donna alza pretese è facile troncare e iniziare con un’altra (succede, molto spesso questi uomini semplicemente abbandonano la donna senza più scrivere né rispondere ai messaggi, una forma di violenza che andrebbe punita dal codice penale). Perché in fondo, sempre con il beneficio del dubbio, una vale quasi l’altra, e vince la scopata non tanto la più giovane o più carina ma semplicemente quella più remissiva, capace di accettare che le regole del gioco le decida lui. Ma allora, scusate la provocazione, sarebbe quasi meglio che queste donne si facessero pagare. Sì, perché in definitiva assomigliano pericolosamente alle donne che docili devono essere per contratto.

Parlando con amiche e conoscenti, ho potuto constatare l‘enorme disagio – e delusione e frustrazione – che provocano queste relazioni usa e getta. “Noi chiediamo poco, mica pretendiamo che lasci la moglie né di aver una relazione esclusiva, ma almeno un po’ di galanteria, una continuità almeno mentale se non fisica, e un caffè offerto”, dicono. Molte hanno deciso di troncare. Altre continuano, tra nuove eccitazioni e nuove delusioni, ma è un tira e molla logorante. Insomma, ci sono ancora gli uomini di una volta? Sicuramente sì, ma anzi farebbero bene a far sentire la loro voce, perché onestamente è sempre più flebile.

C’è da chiedersi se anche le donne si comportano così, da predatrici del sesso usa e getta, sempre in cerca di uomini con cui scopare senza emozioni né impegno. Aspetto indicazioni da voi che leggete. A quanto sento, però, credo che siano una minoranza, anche se certo il cambiamento delle relazioni coinvolge anche loro. Ma la diversità ancora esiste e non è di poco conto.

Le donne di oggi chiedono poco, ripeto, non vogliono essere mantenute, né uniche. Anche le loro esistenze sono d’altronde un incastro impossibile. Ma continuano a voler nutrire una relazione, anche se fatta di poche ore, mettendoci continuità sentimentale e mentale, desiderio di amore, voglia di un sesso che parta dalla testa e non (solo) dalla zona genitale. Un tempo, il desiderio di questo sesso (e amore) sarebbe stato il minimo. Oggi persino questo, invece, sembra essere diventato un’irraggiungibile utopia.

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