Una giovane di 18 anni, arrivata in Italia come richiedente asilo, è stata violentata nei bagni della stazione ferroviaria di Cattolica da un giovane africano. A dare la notizia è la stampa locale. La ragazza, ospitata da una comunità per rifugiati, sta seguendo un corso per l’inserimento lavorativo e si è confidata solo due giorni dopo la violenza subita con i volontari della struttura.

Secondo quanto riporta il sito online RiminiToday, la ragazza ha incontrato il giovane di ritorno alla struttura d’accoglienza, dopo aver lavorato come stagista tutta la giornata in un negozio. I due si erano già conosciuti in precedenza nello stesso tragitto e avevano scambiato alcune parole in inglese in attesa dell’arrivo dell’autobus. La sera dopo l’incontro, poco dopo le 18,30, l’uomo ha raggiunto la giovane fuori dal negozio nell’orario di uscita. Quattro passi insieme, fino ad arrivare allo scalo ferroviario, dove il presunto violentatore le ha chiesto indicazioni per le toilette.

La 18enne per aiutarlo si è offerta di accompagnarlo e mostrargli la strada ma, una volta arrivati davanti alla porta, il ragazzo l’ha afferrata con la forza, trascinata nei bagni e abusato di lei. Dopo la violenza, il giovane africano si è allontanato facendo perdere le proprie tracce mentre, la ragazza, è ritornata nella struttura di accoglienza. Solo due giorni dopo la violenza, la giovane ha trovato il coraggio di raccontare la vicenda agli operatori.

Accompagnata in ospedale, i medici hanno constatato le lesioni compatibili con lo stupro. Non ci sono testimoni oculari dell’accaduto. Dall’ospedale è partita la segnalazione alla forze dell’ordine. Il sostituto procuratore Davide Ercolani, che ha aperto un fascicolo per stupro, ha delegato alle indagini la Squadra Mobile della questura di Rimini per individuare il giovane che avrebbe violentato la ragazza.

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