Per un Pellegrini (Lorenzo) che è andato e poi tornato (con lunga sosta in quel di Sassuolo), un altro Pellegrini potrebbe farsi largo e guadagnar terreno nell’ambiente giallorosso. E se tra le sue credenziali spunta fuori anche il nome del procuratore, tale Mino Raiola, allora le possibilità di vederlo presto in terreni di gioco più prestigiosi non sono poi così remote.

Un brutto infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro ha impedito però a Luca Pellegrini, terzino sinistro mancino della Primavera della Roma guidata da mister Alberto De Rossi, di prendere parte alla tournée estiva in giro per il mondo della squadra maggiore ora allenata da Eusebio Di Francesco. Il tecnico in passato ha dimostrato di saperci fare con i giovani e nel prossimo futuro sembra voler puntare anche sulla romanità e sull’appartenenza alla maglia giallorossa.

Nato calcisticamente nell’Asd Tor Tre Teste (società capitolina dilettantistica, situata nella zona est della città), il classe ’99 romano si è sempre contraddistinto per la sua grande facilità nella corsa e nella progressione, oltre ad una personalità in campo da vero trascinatore, sempre sulla corsia sinistra, e sempre da quando – nel 2013 – veste i colori della Roma. Non a caso può già considerarsi un “pluricampione d’Italia”: nei Giovanissimi nazionali (2014), negli Allievi nazionali (2015) e infine con la Primavera (2016). Quarto tricolore consecutivo mancato per un soffio in semifinale contro l’Inter (che poi si è aggiudicata il titolo nella finalissima contro la Fiorentina). Casualità? Forse, ma segno della qualità del vivaio romano rappresentata in modo inequivocabile anche dal giovane Luca.

Ora lo aspetta un lungo stop, che potrebbe rallentare la sua crescita professionale, proprio quando i sogni del giovane terzino della Roma sembravano prossimi ad avverarsi. Siamo sicuri che il carattere e la volontà di superare questo momento difficile per la sua carriera non gli mancheranno. Anche perché assaporare l’emozione di allenarsi con la Prima squadra ha un gusto e un sapore che difficilmente sarà dimenticato e la possibilità di scorrazzare sulla fascia sinistra dell’Olimpico è troppo vicina per desistere. In bocca al lupo Luca!

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