Una nave americana inviata verso l’isola del Tritone, mentre il presidente Donald Trump discute con Xi Jinping dei pericoli rappresentati dalla Corea del Nord. Attimi di tensione a Oriente dove il cacciatorpediniere americano Uss Stethem dispiegato nel mar cinese meridionale si è avvicinato alla piccola isola Triton contesa tra Cina, Taiwan e Vietnam. La rotta seguita da Uss Stethem è stata giustificata dal Pentagono come una normale esercitazione definita di “routine” e nel “diritto di passaggio innocente. Esercitazioni del genere sono spesso effettuare per mettere in evidenza come un Paese straniero non debba necessariamente preavvirtire del passaggio di sue imbarcazioni quando è in acque internazionali. Per Pechino resta tuttavia un gesto provocatorio, come sottolineato anche in questa circostanza dal portavoce del ministro cinese degli Esteri.
Anche il presidente Xi Jinping ha protestato per l’esercitazione del cacciatorpediniere americano e lo fatto dialogando direttamente con il numero uno della Casa Bianca, nel corso di una telefonata. Per Xi, le relazioni tra Pechino e Washington sono influenzate da alcuni “fattori negativi”. Nel corso del colloquio – come riporta l’agenzia ufficiale Xinhua – Xi ha auspicato che gli Stati Uniti gestiscano la “questione Taiwan” in maniera appropriata. Il richiamo del presidente cinese fa seguito all’approvazione da parte statunitense di una vendita di armi a Taiwan del valore di 1,4 miliardi di dollari. Durante la stessa telefonata Trump e Xi hanno parlato anche della minaccia crescente posta dal programma nucleare e balistico della Corea del Nord. Entrambi i leader hanno quindi ribadito il loro impegno nella denuclearizzazione della penisola coreana.
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