Dopo i muri in Ungheria, in Macedonia e quello costruito poco più di un mese fa in Germania, a Monaco di Baviera, ora è la volta del ‘Great Wall‘. Il grande muro di Calais, voluto dal governo di Londra per impedire ai migranti di passare dalla Francia alla Gran Bretagna, è stato terminato dopo meno di tre mesi di lavori. Un cantiere dall’alto contenuto simbolico, che dopo il voto sulla Brexit allontana ancor più velocemente il Regno Unito, che non aveva mai accettato il sistema delle quote per la ridistribuzione dei migranti, dalle politiche di accoglienza europee. Una divisione tra due Paesi occidentali che in passato avevano invece criticato l’intolleranza mostrata verso gli immigrati nella zona dei Balcani e nell’Europa orientale.
Alto quattro metri e lungo un chilometro, il muro in cemento armato è dotato di telecamere di sorveglianza e sorge a poche centinaia di metri dalla ex-Giungla di Calais, che il governo di Parigi ha smantellato questo autunno. L’obiettivo è impedire ai migranti di introdursi illegalmente nei camion diretti a Dover, attraverso il tunnel della Manica. Interamente finanziata dal governo britannico, la struttura è costata 2,7 milioni di euro e completa il recinto di protezione in ferro e filo spinato già eretto nella zona per impedire l’accesso al porto. Il cantiere per la costruzione del ‘Great Wall’ cominciò il 20 settembre scorso.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez