Accordo raggiunto tra Ciudadanos e il Partido Popular di Mariano Rajoy, che può così puntare al suo secondo mandato alla guida del governo spagnolo. “Un passo decisivo perché non vengano ripetute le elezioni“, ha detto il premier, che ha accettato le condizioni poste da Albert Rivera, leader di Ciudadanos. Obiettivo: rigenerazione della democrazia spagnola e lotta più incisiva contro la corruzione.

Ma la strada per Rajoy non è spianata: in attesa che la presidente della Camera Ana Pastor indichi la data per il voto sull’investitura di Rajoy, non è ancora chiaro se vi saranno i numeri per varare il nuovo governo. Rivera ha annunciato che Rajoy firmerà domani il documento di accordo, dando inizio ad un negoziato fra i due partiti per giungere ad “un patto d’investitura, non di governo”. In più al Pp di Rajoy, che ha ottenuto 137 seggi alle elezioni di giugno, non basterà l’appoggio dei 32 deputati liberali. Per questo il premier ha proposto un nuovo incontro con il leader socialista Pedro Sanchez, malgrado quest’ultimo abbia finora escluso ogni forma di appoggio ad un governo del Pp. Nel caso di astensione del Psoe in aula, Rajoy guiderebbe un governo di minoranza. Ma in caso di voto contrario si andrà a nuove elezioni che secondo El Mundo saranno fissate a dicembre. “Chiederò a Sanchez la sua collaborazione perché la Spagna possa avere un governo, altrimenti che porti avanti l’alternativa che ritiene conveniente”, ha detto Rajoy.

La situazione politica spagnola è bloccata dalle elezioni dello scorso 20 dicembre che hanno prodotto un parlamento diviso senza una chiara maggioranza. Con le nuove elezioni del 23 giugno il Pp è stato confermato primo partito ma, malgrado abbia aumentato il numero dei suoi seggi, non dispone dei numeri per governare.

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