Poco più di un anno fa gli scienziati lo presentarono al mondo: Luca ovvero il nostro antenato comune. Oggi è pronto il primo ritratto genetico dell’organismo unicellulare che 4 miliardi di anni fa è stato comune a tutti gli esseri viventi. Pubblicato su Nature Microbiology dai ricercatori dell’Università di Dusseldorf lo studio dimostra che questo microrganismo primitivo era capace di sopravvivere in un ambiente estremo, privo di ossigeno, caldo e ricco di minerali, in condizioni molto simili a quelle delle sorgenti idrotermali che ancora oggi esistono in alcune zone del pianeta.
Per ottenere questo spaccato inedito sulle condizioni che hanno dato origine alla vita sulla Terra, i ricercatori hanno vestito i panni di moderni Indiana Jones della genetica: rovistando fra 6 milioni di geni appartenenti a microrganismi unicellulari attualmente viventi, sono riusciti a trovare circa 300 antichissimi geni probabilmente appartenuti a Luca (Last Universal Common Ancestor). Partendo da questi pochi dati, sono quindi riusciti a ricostruire il metabolismo e l’habitat in cui viveva.
Il ritratto genetico di Luca indica che il nostro illustre antenato viveva in assenza di ossigeno e a temperature relativamente elevate. ‘Mangiava’ anidride carbonica, azoto e idrogeno per alimentare il suo metabolismo, e sfruttava anche metalli come il ferro e altri elementi come il selenio. A grandi linee, il suo ‘stile di vita’ ricorda quello di alcuni microrganismi dei giorni nostri, come i batteri del genere Clostridium e gli archeobatteri metanogeni.
“Quando parliamo del metabolismo di Luca – commenta James McInerney, biologo dell’Università di Manchester – parliamo del metabolismo dominante e di maggior successo sul pianeta Terra prima che gli esseri viventi si dividessero in batteri e Archaea. Questo nuovo studio ci offre un’affascinante visione della vita risalente a quattro miliardi di anni fa”.
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