Alla fine è sceso in campo: Emmanuel Macron, ministro dell’Economia, 38 anni e la faccia da bravo ragazzo, ha creato mercoledì sera il suo movimento politico, En marche! In marcia verso nuovi equilibri all’interno di un mondo politico francese, quello tradizionale, sempre più distante dalla base e vittima di popolarità al ribasso, soprattutto a sinistra.

Iconoclasta, con un passato da banchiere d’affari presso Rothschild (ma anche di assistente universitario del filosofo Paul Ricœur), Macron, ancora sconosciuto appena due anni fa, è un personaggio complesso. Criticato nella sinistra perché troppo “liberal” (decisamente a favore di una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro), Macron è amante della libertà anche in altri contesti: si era schierato, ad esempio, contro la proposta di François Hollande e del suo premier Manuel Valls di “decadenza della nazionalità” per i condannati per reati di terrorismo. Era un progetto, poi accantonato, fortemente contestato dalla sinistra della sinistra.

Ieri, ad Amiens, sua città natale, il ministro ha specificato che il suo background è la gauche ma che il movimento sarà “no partisan”, aperto sia agli elettori di sinistra che a quelli di destra, sia ai militanti del Partito socialista che a quelli dei Repubblicani, la formazione di Nicolas Sarkozy. Ha aggiunto che vuole “rifondare la Francia dal basso e costruire una maggioranza su idee nuove per il Paese”. Ha anche detto che non si presenterà alle presidenziali del 2017. È risaputo che non lo farà, se sarà candidato Hollande, perché nutre nei suoi confronti una profonda riconoscenza, per averlo nominato ministro nel 2013. Comunque ieri ad Amiens, nel suo lungo discorso, trasmesso via Dailymotion, non ha mai pronunciato la parola Hollande. Intanto a Parigi c’è anche chi fa fantapolitica: sarebbe proprio l’attuale Presidente a spingere avanti Macron, per poi farne un sostegno nella futura campagna (se ci sarà: la popolarità di Hollande è ai minimi), utile per attirare i giovani.

Pochi giorni fa, in un sondaggio realizzato da Elabe per il canale Bfmtv, gli intervistati indicavano Macron come il migliore candidato della sinistra per le prossime elezioni: lo vuole il 46% contro il 20% per Hollande e il 42% per Valls, che con il giovane compete come simbolo (liberal e rassicurante) del rinnovo della sinistra. Un’inchiesta d’opinione precedente aveva indicato che il 43% dei militanti socialisti aveva un’opinione favorevole di Macron contro il 47% dei Repubblicani, confermando la sua immagine “no partisan”. Intanto, un’altra e nuova espressione politica, stavolta anti-sistema, sta nascendo nella piazza della République a Parigi, dove ogni notte si riuniscono migliaia di manifestanti contro il progetto di riforma del mercato del lavoro (la legge El Khomri) e la politica economica e sociale del Governo. È l’iniziativa Nuit debout. Siamo lontani anni luce dalla prospettiva liberal di Macron.

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