È stata annullata l’udienza che era prevista per martedì 22 marzo sulla controversia tra l’Fbi e Apple sullo sblocco dell’iPhone del killer della strage di San Bernardino, l’attentato avvenuto lo scorso 2 dicembre per mano di Rizwan Farook e la moglie Tashfeen Malik , che uccisero 14 persone. Dopo aver tentato di ottenere da Apple l’accesso ai dati del telefono dell’attentatore, le autorità federali dell’Fbi, in un documento presentato in tribunale in California, hanno dichiarato che credono di aver trovato un possibile metodo per accedere al telefono cellulare senza richiedere la collaborazione di Apple, chiedendo, quindi, di annullare l’udienza al fine di verificare che tale procedura sia valida. A confermarlo a Efe sono fonti del dipartimento di Giustizia americano.
Apple, che non è a conoscenza delle tecniche che l’Fbi intende usare per lo sblocco dell’iPhone e non sa quale soluzione abbia trovato il governo americano, risponde tramite i suoi legali che si aspetta che gli Stati Uniti condividano le informazioni a disposizione se il caso dovesse proseguire.
Nella documentazione depositata in tribunale, i legali del Dipartimento di Giustizia affermano che domenica 20 marzo è stato mostrato alle autorità un sistema che consentirebbe all’Fbi di sbloccare l’iPhone del killer di San Bernardino. ”Sono necessari test per determinare se il metodo funziona e non compromette i dati contenuti nell’iPhone. Se la strada è percorribile eliminerà la necessità dell’assistenza di Apple” si legge nei documenti depositati, nei quali si precisa che un aggiornamento sui test condotti sarà dato il prossimo 5 aprile.
L’Fbi evita così un confronto duro su un tema che ha spaccato l’America e che è considerato come lo spartiacque nel dibattito fra sicurezza e privacy. Apple ha rifiutato di sbloccare l’iPhone come chiesto dall’Fbi, mettendo in evidenza come la creazione di un codice di sblocco avrebbe messo in pericolo milioni di clienti. “Ci sono nel mondo un miliardo di dispositivi Apple, e questo mostra l’impatto forte che abbiamo. Un impatto che implica anche responsabilità” ha detto Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, nelle ultime ore durante l’evento per il lancio del nuovo iPhone SE. “Abbiamo la responsabilità di proteggere i vostri dati e la vostra privacy. Non ci tireremo indietro da questa responsabilità” ha aggiunto Cook, protagonista nelle ultime settimane di un duro scontro a distanza con le autorità.