Raggirata, truffata, uccisa e gettata via in una discarica. Il destino di Gloria Rosboch, 49 anni, professoressa scomparsa il 13 gennaio scorso da Castellamonte (Torino), si è compiuto in una vasca di scolo. Tre gli indagati per il suo omicidio: uno suo ex studente, la madre, e un amico del ragazzo. Tutti e tre in stato di fermo. La docente, secondo la Procura di Ivrea, è stata strangolata e poi “sepolta” in tomba di cemento e acqua sporca.

Dopo oltre un mese di ricerche e di indagini da parte dei carabinieri in una sola giornata sono finiti in manette Gabriele Defilippi, l’ex allievo 22enne già indagato per una truffa da 187mila euro nei confronti della donna, Roberto Obert, 54 anni, amico e complice fermato con le stesse accuse. E infine Caterina Abbatista, la madre dello studente.

Il cadavere della donna è stato ritrovato venerdì pomeriggio in una discarica nella campagna di Rivara nel Torinese. Obert, 54 anni, ha raccontato di aver portato con la sua auto la Rosboch e Defilippi in campagna. Lì dove il giovane avrebbe tolto la vita alla professoressa lui poi si sarebbe disfatto del corpo. Poco dopo la sparizione della professoressa, uscita di casa intorno alle due del pomeriggio del 13 gennaio, i sospetti erano caduti sul ragazzo, che era stato denunciato alla Procura di Torino per una truffa subita dalla donna tra il 2013 e il 2014.

La prof raggirata e derubata dal suo allievo: “Andremo via insieme”
Inventandosi scenari immaginari e personaggi fittizi, l’ex allievo le aveva fatto credere che la loro relazione era molto più di un’amicizia e che, nonostante la differenza d’età, i due avrebbero potuto vivere insieme ad Antibes, in Francia, dove lui avrebbe continuato a lavorare come broker e lei avrebbe potuto cominciare una nuova attività abbandonando il precariato dell’insegnamento. Tuttavia, per farlo, lei avrebbe dovuto consegnargli una grossa somma di denaro in modo tale da farla entrare nell’azionariato della società. Lei gli crede e ritira dalla sua banca 187mila euro che il 24 ottobre 2014 consegna a Defilippi. Dal 9 novembre, però, il ragazzo fa perdere le sue tracce: “Sarebbe stato molto impegnato nei prossimi giorni, ma ci saremmo visti appena possibile. Nel frattempo potevo proseguire i miei esercizi per imparare vocaboli di finanza in francese”, ricordava la donna nell’esposto.

La denuncia del raggiro un anno dopo
Forse per la vergogna Gloria Rosboch denuncia il fatto soltanto un anno dopo, il 20 settembre 2015: aiutata dall’avvocato Stefano Caniglia scrive un esposto raccontando i fatti in maniera dettaglia. Mentre il sostituto procuratore Cristina Bianconi indaga, la professoressa cerca di mettersi in contatto col ragazzo per riottenere i suoi soldi, i risparmi accumulati da lei e dai genitori in tanti anni. Il giovane però non si trova. Si trova la madre che le chiede di ritirare la denuncia e le racconta di certe disavventure subite dal figlio. Tutte frottole, pensa l’insegnante che segue su Facebook la vita del suo ex alunno.

Poi, non si sa ancora per quale ragione e con quale scusa, il 13 gennaio lei esce di casa dopo pranzo e non torna più. I genitori, sempre assistiti dall’avvocato Caniglia, si danno da fare per mettere in moto le indagini. Si muovono i carabinieri della Compagnia di Ivrea e del Nucleo investigativo, guidato da Domenico Mascali. Il procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando apre un’indagine per omicidio. Poi si scopre la denuncia contro l’ex allievo e subito i riflettori si concentrano su di lui che nega qualsiasi coinvolgimento e, per sfuggire alle telecamere, cambia casa. Nel frattempo i militari cercano la donna ed effettuano più sopralluoghi nelle zone di campagna nel Canavese, vicino a torrenti e canali, perlustrazioni fatte utilizzando anche elicotteri e droni.

Poi, martedì, la svolta: Defilippi e la madre vengono interrogati per ore al comando provinciale dei carabinieri: “Sono entrati da persone informate sui fatti e sono usciti con lo stesso status”, commentava al termine l’avvocato Bertolino. Il giorno dopo si scopre che la Rosboch non era l’unica ex professoressa truffata dal 22enne, ma ce n’è un’altra. Poi, passati tre giorni, il ragazzo è tornato in caserma, questa volta da indagato per omicidio sottoposto a un fermo giudiziario.

La madre della vittima: “Oggi me lo sentivo”
“Oggi me lo sentivo”. Le uniche parole di Marisa More, 84 anni, madre di Gloria Rosboch, dopo che dalla televisione ha appreso che sua figlia era stata trovata. Morta.  “Oggi me lo sentivo. Avevo lasciato la cassetta dell’acqua fuori dalla porta, mi ero sbagliata. Ho capito da quello che oggi era una giornata storta” ha commentato parlando con il suo avvocato. “Poi quando è arrivato un carabiniere a bussare alla porta, ho capito…”.

“È straziante vivere le giornate così, senza sapere dov’è, cosa fa e come sta”, aveva detto negli ultimi giorni l’anziana donna. “Vengono meno le forze e viene meno la voglia di vivere. Gloria non si sarebbe mai allontanata lasciandoci così”, ripeteva, senza riuscire a darsi una spiegazione. Sapeva tutto di Gabriele Defilippi. “A me dei soldi non frega nulla. Se riportano mia figlia viva, li lascio tutti a chi li vuole – diceva -. Vorrei solo che me la riportassero a casa…”.

Twitter: @AGiambartolomei

Modificato da redazione web alle 21.20

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