Rosa Capuozzo ci ripensa e resta sindaco di Quarto: “In questi venti giorni che la legge mi mette a disposizione ho potuto valutare la mia scelta. Spenti i riflettori sulla mia persona e sugli eventi ho potuto riflettere. Ritiro le mie dimissioni”, ha detto il prima cittadino, eletto tra le file del Movimento 5 Stelle. Il passo indietro era giunto il 21 gennaio, dopo che il comune era stato travolto da un’inchiesta della procura partenopea su presunte infiltrazioni camorristiche.
Nell’inchiesta è indagato il consigliere comunale Giovanni De Robbio, eletto con i Cinque Stelle e indagato per corruzione elettorale e tentata estorsione con l’aggravante di aver favorito un’organizzazione mafiosa. De Robbio era stato espulso dal movimento assieme proprio alla Capuozzo che, accusata di non aver denunciato le presunte minacce, aveva in un primo momento deciso di andare avanti senza simbolo. “In queste settimane ho ricevuto diverse richieste perché ritirassi le dimissioni. Perciò ho deciso di restare. Così difendo la mia città”, ha spiegato oggi l’esponente del M5S.
Dall’inchiesta degli inquirenti partenoepei, coordinati dal pm Henry John Woodcock, emerge che De Robbio avrebbe minacciato la Capuozzo, mostrandole una foto aerea che documenterebbe abusi edilizi compiuti nell’abitazione del sindaco. Un gesto che avrebbe dovuto, nelle intenzioni del consigliere, impaurire la donna e indurla ad accettare una serie di richieste, tra cui la nomina di assessori e funzionari nonché l’affidamento della gestione del campo sportivo a esponenti della famiglia Cesarano, impresari di pompe funebri e ritenuti vicini al clan camorristico dei Polverino. In un’intercettazione pubblicata da IlFattoQuotidiano.it, per esempio, emerge che la Capuozzo era consapevole del presunto ricatto, tanto da piangere al telefono: “Io non posso finire in galera per colpa di altri”. In un’altra confermava: “Loro mi vogliono controllare”. E aggiungeva: “De Robbio scalcia e ricatta, ma non ottiene niente”.
Capuozzo aveva deciso di lasciare il 12 gennaio, dieci giorni dopo l’espulsione, dinanzi allo sgretolamento del suo gruppo di consiglieri (6 dimissionari) e della giunta (abbandono di 3 assessori). Nei giorni a seguire, però, si era fatta strada l’ipotesi di un clamoroso dietrofront. Che è arrivato: il sindaco ha ritirato le dimissioni per evitare il commissariamento dell’ente e governare con l’appoggio di due liste civiche di opposizione.
Durante il consiglio comunale svoltosi lunedì pomeriggio, la Capuozzo aveva fatto intravedere la possibilità di un ripensamento: “Non ho ancora deciso. Ne riparliamo domani (martedì, ndr)”, aveva detto, testando di fatto la disponibilità dei gruppi di opposizione.
Capuozzo può contare sui consiglieri ex grillini rimasti al suo fianco. Gli ex Cinque Stelle che la sostengono, in tutto 8, si riuniranno in un nuovo gruppo consiliare ribattezzato “Coraggio Quarto”. Il nuovo gruppo non ha però la maggioranza in consiglio: sarà quindi necessario il sostegno dell’opposizione, divisa in diversi gruppi tra i quali quelli legati alle due liste civiche di centrodestra “Uniti per Quarto” e “Forza Gabriele”, disponibili a sostenere il “nuovo corso” dell’amministrazione Capuozzo.
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