A Milano si aprono nuovi spazi per i mercati contadini. Un’opportunità non solo per coltivatori diretti e imprese, ma anche per le onlus attive nel mondo dell’agricoltura e del cibo a chilometro zero. Attraverso un bando del Comune, infatti, le associazioni possono candidarsi come referenti di mercato in 40 aree della città, con il compito di garantirne l’organizzazione e il buon funzionamento.

Per partecipare al bando bisogna consegnare tutta la documentazione all’ufficio protocollo del Comune entro l’1 febbraio alle 12. Possono proporsi come referenti associazioni no profit, onlus e imprese sociali, ma anche aziende, cooperative, consorzi agricoli e confederazioni sindacali. Unica condizione: dovranno avere sede in Lombardia o nelle province confinanti. Ogni referente, però, può candidarsi al massimo per tre aree. E anche i venditori, che possono essere coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, società agricole, dovranno venire dalla Regione o al massimo dalle province limitrofe.

Il referente ha il compito di vigilare sul buon funzionamento del mercato. Nel dettaglio, per esempio, deve garantire il rispetto delle norme sanitarie, organizzare la rotazione degli operatori agricoli, occuparsi delle attività di promozione del mercato e farsi carico di costi come il canone di concessione di suolo pubblico, l’energia elettrica, l’acqua, la raccolta dei rifiuti. Se viene meno a questi obblighi, il Comune può revocare la concessione. Ma a sua volta il referente può sospendere o escludere l’operatore che non rispetta le regole del mercato.

I documenti da consegnare si trovano sul sito del Comune. Oltre al modulo per la richiesta di partecipazione, bisogna portare le deleghe di rappresentanza degli operatori, una relazione tecnica che spieghi come organizzare lo spazio a disposizione e una proposta di disciplinare del mercato. Questo documento, in particolare, potrà indicare anche eventuali attività didattiche e culturali legate ai prodotti del territorio, oltre che accorgimenti per favorire la tutela dell’ambiente, come l’uso di sacchetti biodegradabili. In caso di più richieste per la stessa area, il Comune opererà una selezione sulla base di criteri come varietà e tipicità delle aziende coinvolte, tracciabilità dei prodotti, trasparenza delle modalità di vendita, forme di promozione, anche culturali e artistiche, dei territori agricoli.

Il bando del Comune sui mercati contadini non è un’azione isolata, ma si inserisce all’interno di un progetto più ampio. L’iniziativa ha preso il via nell’ottobre 2014, con un primo avviso pubblico che prevedeva zone da destinare ai mercati contadini. “Nel primo caso sono state messe a bando circa venti aree – spiega Alessandro Balducci, assessore all’Urbanistica e Agricoltura – Ma poi di fatto ne sono state utilizzate solo sei, perché le altre non funzionavano. In particolare, abbiamo avuto problemi con lo scarso afflusso del pubblico e le interferenze delle auto parcheggiate sui marciapiedi”. Ora il Comune ci riprova, ma con un accorgimento in più. “Il secondo bando è stato fatto con più cura, perché abbiamo fatto una verifica insieme a Coldiretti sulla praticabilità delle aree”, precisa l’assessore.

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