“Se vado in Valle d’Aosta e metto un piede sul confine italiano e l’altro su quello francese, la metà italiana non è sposata, invece l’altra è sposata, riconosciuta. Il pezzo che sta in Francia ha diritti che l’altro non ha”. Così Antonio Fabrizio descrive la situazione che sta vivendo assieme al suo compagno Stefano Bucaioni (vicepresiente di Arcigay nazionale). I due si sono sposati nel 2014 a Londra e, tornati a vivere a Perugia, hanno provato ad ottenere, invano, il riconoscimento della loro unione. A nulla è servito incontrare il sindaco Andrea Romizi, che aveva promesso di aiutarli a risolvere la situazione. Il primo cittadino, ha poi inviato ai due giovani una lettera privata per esprimere la sua vicinanza. Nonostante il rifiuto, Antonio e Stefano non si danno per vinti: “Continueremo a combattere per il riconoscimento del nostro matrimonio”. La coppia, attivista da anni in ambito locale, oggi è impegnata in una battaglia personale che mira a vedere riconosciuti i diritti di tutte le coppie gay  di Alessia Marzi e Manlio Grossi

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