Un nuovo attentato a un italiano rivendicato dall’Isis in Bangladesh. Dopo l’uccisione del cooperante Cesare Tavella, anche il missionario Piero Parolari è stato vittima di un tentato omicidio dell’autoproclamato Stato Islamico avvenuto il 18 novembre a Dinajpur, a oltre 400 chilometri dalla capitale. Prima di lui, un altro straniero, il giapponese Hoshi Kunio, è stato ucciso dai militanti del Califfato. La rivendicazione, scrive il Site, è avvenuta attraverso un comunicato diffuso via Twitter, la cui attendibilità è difficile da verificare. Nella nota Parolari viene definito “crociato italiano che opera da anni in una campagna missionaria nel distretto di Dinajpur” e afferma che è stato attaccato con “diversi colpi sparati da una pistola con silenziatore, che gli hanno provocato gravi lesioni“. A seguito dell’attentato, la polizia bengalese ha arrestato Mahbubur Rahman Bhutto, segretario generale della sezione del partito islamico Jamaat-e-Islami  e fermato diverse persone.

Parolari ha riportato una ferita dietro la testa provocata da un proiettile e un’altra sulla fronte che presumibilmente è stata causata dalla caduta dalla bicicletta, ma non è in pericolo di vita. A sparargli sono stati tre uomini che lo hanno avvicinato in moto intorno alle 8 (ora locale) mentre stava andando in bicicletta al lavoro in un villaggio della sua parrocchia. L’uomo, lecchese di 64 anni, è noto per la sua attività nel campo sanitario, in particolare per quanto riguarda la cura dei malati di tubercolosi. Prima di diventare missionario nel 1985, si era laureato in medicina. Esercitava ancora la professione recandosi tutti i giorni in bici dalla sua parrocchia di Suihari all’ospedale St.Vincent gestito dalla diocesi.

Il politico arrestato – Mahbubur Rahman Bhutto è segretario generale della sezione della Jamaat a Dinajpur, nel nord del Paese, dove vive e lavora il religioso. Secondo il sito Bdnews24, il commando di tre militanti che ha sparato a Parolari “potrebbe essere lo stesso che ha attaccato gli altri due stranieri“, ovvero il cooperante italiano Cesare Tavella e Hoshi Kunio. I tre assalitori non sono ancora stati identificati. Sul luogo gli investigatori hanno trovato un bossolo vuoto e gli occhiali del prete. Intanto, nell’ultimo numero della rivista dell’Isis Dabiq c’è un riferimento all’omicidio di Tavella come una ‘operazione’ dei militanti islamici. La citazione è a pagina 41 in un articolo dedicato al ‘revival della jihad’ in Bangladesh. L’Isis accusa inoltre il governo di Dacca di mentire apertamente sulla presenza del Califfato sul proprio territorio.

(immagine tratta dal video di News Tv2000)

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