Che il legame fra gli attentati che hanno travolto Parigi e l’impegno militare francese in Siria fosse solidissimo era chiaro fin dalle prime rivendicazioni, quando, poche ore dopo le stragi, vari gruppi jihadisti, veri o presunti, se ne intestavano la paternità.
La prova del nove, però, è arrivata direttamente da Damasco per voce prima del presidente siriano Bashar Al Assad, poi da uno dei principali gruppi armati che si oppongono al suo regime: Jaish al-Islam, l’Esercito dell’Islam.
Se per il dittatore siriano la responsabilità della mattanza fondamentalista è di Parigi e delle sue politiche in Medio Oriente, per il gruppo islamista, che condanna gli attentati, il mandante è Assad stesso.
“la solidarietà della Francia con il popolo siriano in ambito internazionale – si legge in un comunicato del portavoce del gruppo Islam Alloush – ha spinto l’intelligence a compiere questo atto criminale in un disperato tentativo di minare la fiducia tra il popolo siriano e quello francese”.
Così, se per il gruppo islamico (ma non fondamentalista, è vicino alle posizioni dei Fratelli musulmani) il responsabile dei fatti di Parigi è il capo di Stato siriano, secondo il governo di Damasco a causare la morte di più di 150 persone sono state “le politiche della Francia nella Regione, che ha ignorato come alcuni dei suoi alleati sostengano il terrorismo“. Parole dette per giunta a una delegazione di parlamentari, intellettuali e giornalisti francesi guidati da Thierry Mariani.
“Ciò che la Francia ha subito dal selvaggio terrorismo è ciò che il popolo siriano soffre da oltre cinque anni”, ha proseguito Assad facendo riferimento al conflitto che funesta il suo paese dal 2011 lasciando a terra più di 250mila morti.
Il dittatore quando parla degli alleati di Parigi fiancheggiatori del terrorismo si riferisce ad Arabia Saudita e Quatar sospettate di dare supporto economico, militare e logistico alle truppe dello Stato islamico.
Nella nota Assad poi ribadisce l’importanza di “adottare nuove politiche e attuare misure efficaci per fermare il sostegno ai terroristi”.