Voli cancellati, autostrade chiuse, visibilità di 500 metri al massimo. E’ stato battezzato “l’apocalisse dell’aria” l’eccezionale livello di inquinamento rilevato nella metropoli di Shenyang, che secondo gli ecologisti è “il più alto che si sia mai registrato nel mondo”.
Domenica 8 novembre il livello di particelle p.m. 2,5, ritenute rischiose per la salute, è stato di 1400 microgrammi per metro cubico, cioè 56 volte più alto di quello ritenuto il massimo sopportabile dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che è di 25 microgrammi per metro cubico.
I livelli sono di poco inferiori in tutto il nordest del Paese. Tra le città avvolte in una nube grigio-giallastra ci sono la capitale Pechino, la vicina città portuale di Tianjin e numerosi centri delle province del Liaoning, Hebei, Henan ed Heilongjiang.
Migliaia persone sono intervenute su internet denunciando l’incapacità delle autorità di combattere l’inquinamento, che è stato aggravato nel nord della Cina dall’accensione dei riscaldamenti, in gran parte a carbone.
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