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Marò, media indiani: “Governo di New Delhi apre all’arbitrato internazionale”

Lo riporta il quotidiano Hindustan Times, che cita fonti interne. Si tratterebbe, tuttavia, di una scelta quasi obbligata, dopo che l’Italia "ha formalmente chiesto" questa risoluzione "nell’ambito della Convenzione dell’Onu sul diritto del mare (Unclos)", di cui Roma è una delle firmatarie
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Potrebbe presto sbloccarsi il caso dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre: il governo di New Delhi sembrerebbe intenzionato a indirizzarsi verso la celebrazione di un arbitrato internazionale. Lo riporta il quotidiano Hindustan Times, che cita fonti interne. Si tratterebbe, tuttavia, di una scelta quasi obbligata, dopo che l’Italia “ha formalmente chiesto” questa risoluzione “nell’ambito della Convenzione dell’Onu sul diritto del mare (Unclos)”, di cui Roma è una delle firmatarie. “Se in una controversia una delle parti cerca un arbitrato, l’altra dovrà accettare”, ha spiegato al giornale indiano un funzionario del ministero che ha preferito non svelare la propria identità.

I due militari italiani sono accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo della costa del Kerala il 15 febbraio 2012. Domenica i rappresentati dei ministeri degli Interni, degli Esteri e della Giustizia si riuniranno per decidere quale posizione assumere davanti alla Corte Suprema, che dovrà anche esaminare la richiesta di Latorre di rimanere in Italia. Il fuciliere, tornato a casa dopo un ictus cerebrale, dovrebbe infatti ripartire per l’India tra pochi giorni, il 15 luglio, ma la richiesta di un arbitrato internazionale, riporta l’Hindustan Times, potrebbe prolungare l’autorizzazione concessa per questioni di salute. La vicenda potrebbe essere riesaminata in aula già la prossima settimana.

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