“Continuate a parlare di Ustica, non smettete di chiedere verità e giustizia per le vittime di quella strage..” , questo l’appello che Daria a Bonfietti, coraggiosa ed appassionata presidente della associazione vittime della strage di Ustica, ha rivolto al mondo della informazione, al termine della lunga intervista realizzata da Stefano Corradino.

Era il 27 Giugno del 1980, quando il DC 9 che trasportava 69 adulti e 12 bambini esplose in volo, i resti precipitarono vicino all’isola di Ustica. Quella strage, come tante altre, fu segnata da depistaggi, alti tradimenti, prove e registrazione cancellate, segreti di stato, interferenze straniere, prescrizioni che hanno salvato dalla condanna funzionari ed ufficiali coinvolti nell’azione di occultamento delle prove.

Quella notte, stando alle sentenze di questi anni, a cominciare da quella emessi dal giudice Priore nel 1999, era in corso una vera e propria azione di guerra condotta non solo dai libici, ma probabilmente anche da americani, belgi, francesi. Non a caso proprio da questi paesi sono arrivate risposte inconsistenti e spesso smentite dalle testimonianze.

I parenti delle vittime, nonostante le sentenze, non hanno ancora ricevuto neppure il risarcimento, quasi fossero ritenuti colpevoli di continuare a reclamare verità e giustizia per chi non c’è più, testimoni scomodi di una vicenda che si vorrebbe archiviare per non dover riaprire i cassetti della vergogna, e non solo italiana. Nonostante delusioni, campagne di diffamazione (anche questo è successo), rimozioni pubbliche e private, Daria Bonfietti e i suoi amici hanno deciso di non arrendersi.

Ricordano come le prime crepe al “muro di Gomma”, per citare il film di Marco Risi, interpretato da un indimenticabile Corso Salani, furono aperte proprio dell’azione testarda e tenace di un pugno di magistrati, di familiari, di politici e di cronisti non collusi, a cominciare da Andrea Purgatori che ha dedicato tanta parte del suo impegno civile e professionale alla illuminazione delle oscurità che ancora circondano quella strage, i mandanti, gli esecutori, le complicità.

Il prossimo 7 luglio a Roma nascerà un portale “Illuminare le periferie del mondo” che metterà insieme decine di associazioni con l’obiettivo di promuovere campagne comuni dedicate a mondi, temi, personaggi cancellati, censurati, oscurati.

In quella sede accoglieremo l’appello di Daria Bonfietti, uniremo le nostre voci a quelle di chi chiede che la strage di Ustica, insieme a molte altre, non venga archiviata dalle istituzioni, dai tribunali e dalla memoria collettiva. Non si tratta solo, e comunque non sarebbe poco, di un doveroso omaggio verso le vittime ed i loro familiari, ma anche di un obbligo per chi ancora crede nello stato di diritto e nella Costituzione.

La resa sarebbe l’ultimo regalo agli stragisti del 1980 e ai loro figli, pronti a colpire, oggi come allora.

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