La Lega Nord sembra guadagnare in termini di consensi dopo la manifestazione di Roma, ma per quasi metà degli italiani intervistati da Lorien Consulting l’appuntamento di piazza del Popolo non è stato un successo di Matteo Salvini. Secondo il sondaggio dell’istituto il 18% condivide i contenuti della manifestazione. Nei consensi tra i partiti questo produce per il Carroccio un aumento dello 0,5% nel giro di 15 giorni: dal 14,5 al 15. E sembra che l’aumento dei voti avvenga a scapito di Forza Italia che invece cala di un punto: dal 13,5 al 12,5%. Nel centrodestra restano stabili il Nuovo Centrodestra (4%) e La Destra (0,5), mentre cala Fratelli d’Italia (2,5, dal 3 del 16 febbraio) che pure hanno partecipato all’iniziativa di Salvini a Roma con la leader Giorgia Meloni.
Torna a quota 39 per cento il Pd che incrementa il proprio bacino di voti dell’1 per cento. Nel centrosinistra supererebbe la soglia di sbarramento solo Sel (4%, stabile), mentre gli altri partiti di sinistra e i Verdi insieme raccoglierebbero oggi l’1,5%, mentre Scelta Civica non andrebbe oltre lo 0,5 per cento. Il Movimento Cinque Stelle registra una lieve flessione: dal 18 al 17,5%.
Continua a salire la popolarità del governo dopo aver toccato il suo punto più basso a inizio febbraio (43%). Ora il giudizio positivo sull’operato dell’esecutivo è espresso dal 46% degli intervistati, come a fine gennaio, anche se sono cifre che non hanno niente a che vedere con la “luna di miele” durata più o meno fino alla fine dell’estate scorsa.
Quanto alla situazione internazionale il 90% degli intervistati si dice preoccupato (abbastanza o molto preoccupato) per la situazione dell’Isis in Libia, il 91% sullo Stato islamico in Siria e in Iraq. Il 46% del campione giudica positivamente la politica estera del governo. Per contro, però, il 74% non è d’accordo con un eventuale intervento militare in Libia. Tra i favorevoli spicca il dato tra gli elettori del Nuovo Centrodestra e soprattutto della Lega. Per il 54 % degli italiani intervistati, ad ogni modo, l’Italia dovrebbe impegnarsi per una soluzione diplomatica e non militare.
Interessante anche il dato sul Jobs act: la maggioranza (il 53%) risponde di non aver capito la riforma del lavoro. Tra coloro che invece sostengono di aver compreso cosa si trova nel pacchetto elaborato da Giuliano Poletti il 36% giudica positivamente il provvedimento.