Inseguito dai tifosi per le strade del centro di Parma, aggredito e insultato per quasi dieci minuti, fino a quando è salito a bordo di un’auto della polizia e si è allontanato scortato dalle forze dell’ordine. E’ stato tutt’altro che un caldo benvenuto quello che un gruppo di sostenitori del Parma Calcio ha riservato al neo presidente Gianpietro Manenti, arrivato nel municipio di Parma per incontrare il sindaco Federico Pizzarotti e parlare del futuro del club emiliano. Il numero uno della società sportiva, subentrato come ultimo proprietario dopo il passaggio da Tommaso Ghirardi alla Dastraso Holdings controllata dalla cordata di Rezart Taci, non si fa sentire con la squadra ormai da giorni, tanto che i calciatori, con il benestare della Figc, hanno deciso di non giocare domenica contro il Genoa.

Manenti però, all’arrivo in Comune ha smentito i suoi stessi giocatori: “Per me domenica scendiamo in campo” ha detto, accolto tra i fischi dei tifosi, che dalla conferenza stampa di presentazione, quella in cui il presidente aveva promesso i pagamenti arretrati che non sono mai giunti a buon fine, aspettavano di incontrarlo. Anche il confronto con il sindaco, rimandato da giorni, era un momento atteso per fare chiarezza sulle sorti del club, gravato dai debiti al punto che l’ultima partita in programma allo stadio Tardini di Parma contro l’Udinese non si è potuta disputare perché non c’erano i soldi per tenere aperta la struttura.

Come se non bastasse, anche la Procura si è mossa, chiedendo il fallimento della società e aprendo un fascicolo in cui si ipotizza il reato di bancarotta fraudolenta sulla vecchia gestione del club emiliano. “Non l’ho creato io il problema del Parma” si è cercato di difendere Manenti all’uscita dall’incontro con il sindaco, ma i tifosi lo hanno assalito, accerchiando i cronisti che inseguivano Manenti per chiedere conto delle sue intenzioni. “Stiamo lavorando, è tutta la settimana che lavoro sul Parma, presenteremo i documenti richiesti dal Tribunale appena saranno pronti” ha ripetuto il presidente, ma i sostenitori dei crociati non lo hanno lasciato parlare. “Chi c’è dietro di te? Chi ti paga per stare lì a far la figura del matto?” hanno gridato alcuni.

Poi l’inseguimento cominciato dal municipio in piazza Garibaldi e proseguito in mezzo al traffico di via Repubblica e viale Mentana, tra le auto bloccate dalla folla che tallonava il presidente in fuga. Grida, insulti e fischi continui che sono sfociati anche in qualche momento di tensione, quando un tifoso per più volte è riuscito ad avvicinarsi a Manenti, urlandogli contro, subito allontanato dalle forze dell’ordine. “Togliti quella sciarpa, dicci che il Parma è la tua squadra!” hanno continuato gli appassionati indicando la sciarpa con i colori gialloblu che qualcuno aveva messo al collo del patron. Un linciaggio continuato per quasi dieci minuti, che si è concluso solo quando Manenti è stato fatto salire su un’auto della polizia. “L’hai capito – ha commentato un tifoso, mentre il presidente si allontanava – che questa città non ti vuole?”

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