È arrivato il primo sì dell’Europa alla parificazione dell’Iva degli e-book a quella dei libri cartacei: anche i libri digitali avranno un’aliquota al 4%.
La decisione è stata presa, all’unanimità, al Consiglio formale dei ministri della Cultura il 25 novembre a Bruxelles, come si può leggere nel comunicato pubblicato nel sito del Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo: “I ministri hanno inoltre sottolineato l’importanza di promuovere la lettura come strumento per diffondere il sapere, incoraggiare la creatività, sostenere l’accesso alla cultura e la diversità culturale e sviluppare la consapevolezza dell’identità europea, affrontando il tema delle diverse condizioni applicate agli e-book e ai libri a stampa”.
Un successo ribadito dallo stesso Ministro in un’intervista a La Stampa, nella quale precisa che ora si deve solo attendere la ratifica da parte dell’Ecofin- Economic and Financial Affairs, una ratifica che viene data già per acquisita.
Cosa è cambiato dalla riunione informale, tenutasi lo scorso 24 settembre, alla Reggia di Venaria dove gli stessi ministri avevano bocciato la proposta di variazione presentata dall’Italia?
Francamente non riesco a capirlo e nemmeno a spiegarlo, forse la consapevolezza che abbassare l’Iva al 4% è un modo per dare agli editori l’opportunità di combattere ad armi quasi pari la corazzata Amazon. Vale comunque la pena di ricordare che per la società di Bezos gli e-book rappresentano solo il 7% del fatturato, infatti sullo store, che viene ricordato per i libri, ormai si può acquistare di tutto.
Adesso, a parte improvvise inversioni di tendenza da parte dell’Ecofin, la palla è tornata in mano agli editori. Ora vedremo se questa equiparazione dell’aliquota si tradurrà in un ribasso dei prezzi degli e-book e in un cambiamento di strategia editoriale nei confronti dei libri digitali. E magari anche i giornali inizieranno a recensire gli e-book finora nemmeno presi in considerazione.