Il Polcevera, l’irruente torrente esondato sabato scorso seminando danni e devastazione da Bolzaneto al mare, potrebbe nascondere un terribile segreto. Nelle sue acque, che corrono a ponente, dalle colline della valle omonima fino al mare fra Sampierdarena e Cornigliano, si nasconderebbe l’insidia mortale del cromo esavalente. In una concentrazione tale da risultare letale per la salute umana. È quanto rivela una intercettazione telefonica che risale al giugno 2012, fra Tomaso Gerbino, consulente ambientale e Enrico Lastrico, ex dirigente dell’Amiu, l’azienda rifiuti genovese.

I due erano stati intercettati dal Carabinieri del Nucleo ecologico nell’ambito di un’inchiesta della procura della Repubblica che poi si è conclusa con i sette arresti del 13 novembre. In carcere, fra gli altri, sono finiti i fratelli Gino e Vincenzo Mamone e il dirigente dell’Amiu Corrado Grondona. Un giro di escort era stato adoperato, secondo gli investigatori, per ammorbidire i funzionari pubblici e facilitare la vittoria negli appalti alla ditta dei Mamone, specialisti nello smaltimento dei rifiuti.
“E in più ti dico che lì c’è pieno di cromo esavalente”, rivela Gerbino all’allibito interlocutore, l’ex dirigente Amiu Enrico Lastrico. Gerbino si riferisce appunto al torrente Polcevera. Lastrico si stupisce: “Ah sì?”. Gerbino conferma: “È pieno di cromo esavalente. Si sono inventati una analisi di rischio … il comune…per cui e ti ho capito, ma belin, il cromo esavalente lo troviamo nel… nel… nel… nell’alveo del Polcevera. Ma a livelli di 4-500 microgrammi per litro”. La reazione di Lastrico è tra l’incredulo e l’inorridito: “Madonna, ragazzi, ma allora ci ha buttato della roba… terrificante”. A chi si riferisce Lastrico quando parla di qualcuno che avrebbe sversato la micidiale sostanza nel torrente? I pm Calleri e Cardona Albini stanno cercando di appurarlo.

I Carabinieri del Noe scrivono di “una sequenza di illeciti ambientali messi in opera dal comune”. La località da cui proverrebbe il cromo esavalente sarebbe rintracciabile a Bolzaneto, nel sito che ospita un impianto di biopile, che è una tecnica di depurazione del suolo contaminato che consiste nell’utilizzo di speciali batteri idonei a eliminare gli agenti inquinanti presenti in terra, rocce o altro materiale. Non risulta peraltro che in quel sito sia mai stato smaltito cromo esavalente. Presente in abbondanza invece nel sito dell’ex fabbrica Stoppani di Cogoleto che lo ha prodotto per oltre un secolo, fino al 2003, quando è stata chiusa.

La bonifica, finanziata dalla regione Liguria con quasi 3 milioni di euro, si è impantanata a causa dell’indisponibilità della discarica speciale del rio Molinetto, chiusa perché non rispondente agli standard di sicurezza imposti dalla legge. Nel marzo scorso la procura di Genova aveva aperto un’inchiesta contro ignoti sospettando che la gara di appalto per eseguire i lavori di adeguamento della discarica fosse stata truccata.

Tornando all’intercettazione, Gerbino conversando con Lastrico dice: “È da aver paura .. hanno fatt .. c’eravate di mezzo anche voi (l’Amiu, ndr) ma poi siete usciti .. le Biopile a Bolzaneto .. che doveva diventare un centro di recupero rifiuti che avreste gestito voi .. voi fortunatamente .. furbamente ve ne siete scappati a gambe levate .. dopo 4 anni hanno portato via il materiale classificato come terre e rocce da scavo .. tieni conto che erano rifiuti che avevamo tirato via dalla bonifica (quale bonifica?, ndr) e avevan fatto le biopile proprio per scendere dei limiti di concentrazione sotto i mille l e dice va beh .. e no dice va beh … il problema qual è? che sono arrivati i carabinieri”. Lastrico: “Ah”. Gerbino: “del NOE …beh .. no no .. eee .. per dirti .. quando sono preoccupato sugli Erzelli con la parte pubblica .. perché? .. perché poi belin .. loro quello che ritengono belin di fare perché loro sono .. sono i committenti”. Lastrico: “e lo so .. no no .. guarda me .. secondo me lì i carabinieri ci sono arrivati quelli NOE perché .. in realtà c’è una cosa evidentissima lì alla .. a fianco di quell’area lì sotto il viadotto c’è…”. Gerbino: “Sì sì si”. Lastrico: <Praticamente là sotto c’è un’intera discarica abusiva lungo tutto il viadotto… Fai conto che ci saranno 200 metri di rumenta (rifiuti, ndfr)> .Gerbino replica. “Anche lì il Comune ha le sue responsabilità”. A quale viadotto si riferisce Lastrico? A Bolzaneto passa un viadotto dell’autostrada Genova-Serravalle, che scavalca proprio il torrente Polcevera,in via Romairone, poco prima del casello autostradale. Accanto al campo nomadi di Bolzaneto.

Articolo Precedente

Inquinamento da ozono, Italia maglia nera d’Europa: 3400 morti ogni anno

next
Articolo Successivo

Elezioni Regionali Emilia e politiche ambientali: gli obiettivi (sempre quelli) da realizzare

next