Il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha chiesto al Comune del capoluogo lombardo di conoscere tutti gli atti che riguardano la trascrizione dei 7 matrimoni omosessuali celebrati all’estero e fatta il 9 ottobre dal sindaco Giuliano Pisapia.
Contro la decisione del sindaco di Milano si era già schierato Riccardo De Corato, vicepresidente del consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione: “Al primo matrimonio gay che Pisapia trascriverà, noi faremo ricorso al prefetto” aveva detto.
Molti Comuni si sono opposti alle direttive del Viminale: il 7 ottobre il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha chiesto ai prefetti l’annullamento dei matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso. Il giorno seguente il presidente dell’Anci e sindaco di Torino Piero Fassino ha scritto una lettera indirizzata al premier Matteo Renzi e ad Alfano affinché la questione venga inserita in un quadro “legislativo nazionale” che colmi “il vuoto normativo” per adottare “una soluzione in tempi rapidi” a disposizione dei Comuni.
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