Finalmente è partito il gruppo d’acquisto auto, con un risparmio fino al 20%.

(Ed è iniziata la rivoluzione dei consumatori!)
Cosa c’è di più facile che mettere assieme 100 persone per comprare un’auto tutti assieme e ottenere condizioni migliori?
Beh, non è stato così semplice.
Il nostro primo tentativo con Volkswagen, è andato a vuoto.
Ce ne siamo fatti una ragione e in collaborazione con il gruppo di acquisto G.a.i. abbiamo concluso un accordo per l’acquisto di automezzi Toyota ibride (Yaris, Auris e Prius) che prevede, oltre allo sconto del 20% sul costo dell’auto, anche sconti su pneumatici da neve (50%) manutenzione (20%) e accessori (10%).
Ma vogliamo ora acquistare insieme anche auto a carburante tradizionale (benzina, diesel, gas). Per il momento acquisteremo in gruppo solo automobili della gamma Toyota (diesel e benzina) e l’accordo prevede sia la permuta dell’eventuale usato che la possibilità di accedere ai finanziamenti proposti dalla casa automobilistica.
Per sapere quale sconto otterremo sui mezzi diesel e benzina dobbiamo prima avere adesioni dettagliate dai singoli acquirenti (modello e allestimento, optional, tipo di pagamento).
Abbiamo realizzato un form da compilare per chi vuole un’auto ibrida (clicca qui, sono già arrivate 80 adesioni) e un altro dedicato invece a chi desidera modelli a carburante tradizionale (Clicca qui, si sono già iscritte 35 persone).
Quando avremo raccolto il primo gruppo di adesioni dettagliate potremo contrattare con il concessionario lo sconto, quindi proporlo agli aderenti e poi concludere l’acquisto con chi vorrà partecipare.
Il gruppo d’acquisto si occuperà di seguire gli aderenti anche successivamente all’acquisto. Infatti uno dei vantaggi di un acquisto consociato è proprio di non trovarsi da soli in caso di problemi: l’unione fa la forza non solo per quanto riguarda il prezzo!
Il lavoro di gestione del gruppo d’acquisto con gli aderenti e con Toyota e il lavoro di promozione del gruppo d’acquisto stesso, ovviamente avranno un costo, che verrà ripagato dalla percentuale dell’1% che la concessionaria riconoscerà all’organizzazione. Inoltre chiediamo il pagamento di 10 euro per l’adesione al gruppo d’acquisto, cifra minima che ci evita di perdere tempo con persone non veramente interessate… 10 euro di “tassa” sono sufficienti a scoraggiare i troll.
Ai due link sopra pubblicati trovi ulteriori dettagliate informazioni.
Ma la notizia non è finita…
In queste settimane continuiamo a ricevere segnali che si sta muovendo qualche cosa nel mondo della consociazione degli acquisti.
E c’è chi parla di vecchi sogni: una compagnia telefonica etica, contratti collettivi per sconti su elettrodomestici, elettronica, banche, assicurazioni. Un risparmio per ogni famiglia che potrebbe raggiungere l’equivalente di uno stipendio all’anno…

Ne parliamo dal 1980, quando pubblicammo Come fare il comunismo senza farsi male… Se i consumatori decidono che vogliono acquistare solo merci dolci, il capitalismo del dolore e della guerra si estingue per mancanza di acquirenti. Nel mondo globalizzato è diminuito il nostro potere come cittadini e come lavoratori… Ma è aumentato a dismisura il nostro potere come consumatori. È la dittatura dei consumi, se i consumatori si convincono che i tuoi vestiti o le tue auto portano sfiga perché sono realizzati da lavoratori maltrattati e tristi, sei fregato! Sei una banca morta se la gente non vuole avere la tua carta di credito in tasca perché ha uno zaino ecologico troppo pesante!

Allora, la mia domanda è: ci sono 200 persone disposte a lavorare giorno e notte per 6 mesi per realizzare un sistema nazionale di acquisti consociati connesso con un sistema di baratto circolare e banca del tempo (vedi www.reoose.it ) e a una moneta complementare?
E in subordine: ci sono 100 persone disposte a creare un sistema di interconnessione tra creativi (grafici, designer, disegnatori, videomaker, musicisti, attori ecc) tecnici, commercialisti, artigiani, cooperative sociali, associazioni e imprese?
E ci sono 50 volontari disposti a creare finalmente un censimento della società civile che in Italia?
Possibile mai che in Italia i siti web che lavorano per creare un nuovo modello di sviluppo fanno tutti assieme più utenti di repubblica.it ma non incassano nulla dalla pubblicità perché non hanno un sistema interconnesso di pubblicazione di banner? Noi lo abbiamo creato e hanno aderito 550 siti web (www.stradaalternativa.it) ma è niente! Potremmo arrivare a mettere insieme almeno dieci volte tanto…

Secondo me questa è la scommessa. So che a qualcuno può dar fastidio questo modo di parlare tecnico. Ma a volte serve scendere per terra.
Il nostro scopo è costruire un mondo che non conosca la guerra e l’ingiustizia. Noi siamo i cercatori di poesia, amore, arte e buon cibo. Su questo siamo d’accordo.
Però, adesso, scusa, ma vogliamo dedicare sei mesi a prenderci in questo mondo tutte le possibilità di cambiamento concreto che abbiamo a disposizione oppure ci ingozziamo di belle frasi e di “mi piace” su Fb e poi ci lamentiamo che c’è la crisi e che ci hanno ammazzato le speranze?
Allora, porca paletta, siamo o non siamo un bel movimento?
Siamo o non siamo 5 milioni in Italia a fare volontariato solidale?
È vero o no che l’Italia è ancora in piedi perché una famiglia su cinque ha adottato un’altra famiglia che aiuta direttamente?
E allora dai, basta coi piagnistei che è ora!
Iniziamo a collaborare veramente tra di noi, c’è la crisi, le chiacchiere stanno a zero!
Non ne posso più di quelli che gli suda solo sotto la lingua!

P.s: Ho scritto un articolo su Cacao Quotidiano che racconta del Marchingegno Biosociale che abbiamo costruito ad Alcatraz… Se hai letto fino a qui forse non sei normale e ti potrebbe interessare…

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