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Venezuela, Maduro a studenti: “Liberate le piazze. Usa? Piano per uccidermi”

L'ultimatum del presidente non ha avuto effetti e i manifestanti non hanno lasciato le strade di Caracas. Contestano soprattutto la "cubanizzazione", ovvero l'ingerenza di L'Havana nelle dinamiche locali. Il successore di Chavez in televisione ha invece rivolto le sue accuse contro Washington
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L’ultimatum lanciato agli studenti dal presidente Nicolas Maduro a sgombrare la piazza non è servito. Anzi. “Non ce ne andremo!” è stata la risposta cui è seguita un’altra, l’ennesima, giornata di tensione a Caracas. Nel mirino delle proteste odierne “la ‘cubanizzazione del Venezuela”, e cioè “l’ingerenza” dell’Avana nel paese. Ma sullo sfondo c’è e c’era il duro ultimatum del presidente venezuelano che ha chiesto agli studenti di liberare la ‘plaza Altamira’, luogo simbolo delle proteste anti-chaviste. “Fuori i militari cubani nelle forze armate, scendiamo in piazza contro la ‘cubanizzazione'”, ha sottolineato una delle leader dell’anti-chavismo, la parlamentare Maria Corina Machado. Un altro dei più noti esponenti oppositori, Antonio Ledezma, ha sottolineato a sua volta che la marcia di oggi denuncia “l’interventismo cubano nei nostri affari interni. Ormai da tempo, stiamo mandando ai fratelli Castro 110 mila barili di petrolio al giorno, pari a 14 milioni di dollari, in cambio – ha precisato – dell’invasione dell’Avana tramite piú di 45mila agenti cubani nel nostro paese”.

Sia sul fronte politico sia su quello economico, i rapporti L’Avana-Caracas sono molto stretti. L’avvicinamento é stato portato a termine molti anni fa dallo scomparso presidente Hugo Chavez, che considerava Fidel Castro quale suo ‘padre politico’. Ieri sera, durante un nuovo lungo intervento in tv, Maduro si è d’altra parte rivolto agli studenti che manifestano da più di un mese nella piazza Altamira di Caracas, affermando che “hanno qualche ora per ritirarsi e lasciare tale spazio alle forze della sicurezza”. Nello stesso discorso, il leader ‘bolivariano’ ha denunciato d’altra parte l’esistenza di un piano a Washington per ucciderlo. Rivolgendosi “con tutto il rispetto” a Barack Obama, Maduro ha detto di sapere che nell’ufficio del presidente “c’è un complesso di raccomandazioni.. so cosa è passato dalla testa dei falchi del Dipartimento di Stato e del Pentagono. Ho nome e cognome, qualcuno ha proposto l’uccisione del presidente del Venezuela quale misura estrema”. Maduro ha nel contempo proposto però la creazione di una “commissione di alto livello per la pace con un rappresentante degli Stati Uniti”, designando al presidente del parlamento e uomo forte dei militari, Diosdado Cabello, alla guida di tale comitato.

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