“Io non sono democratico”, ha detto Beppe Grillo nel suo incontro-scontro con Renzi.

Immediatamente l’ufficio stampa e propaganda del Pd ha invaso i social network con grida di scandalo e orrore. E il Minculpop (che già c’è) del futuro Governo ha messo in guardia i sudditi-cittadini sulla pericolosità di un guitto che vuole diventare dittatore.

Ora io non so davvero dire chi abbia vinto nel confronto mandato in streaming tra il presidente del Consiglio incaricato e il capo del MoVimento 5 Stelle. I pareri, anche quelli più tecnici, non sono affatto concordi e qui potete dire la vostra. A me ha solo lasciato molto amaro in bocca, essendomi sembrato un confronto tra due che con la vita materiale e concreta delle persone che abitano il nostro Paese han poco a che fare.

Ma di una cosa sono certo: se questa cosa che abbiamo, che calpesta la Costituzione, i diritti e la libertà delle persone, questa cosa che viene quotidianamente piegata all’interesse di una o più caste, questa cosa che lascia milioni di cittadini senza cure mediche e senza una scuola che li renda capaci di stare nel mondo, questa cosa che svende i beni pubblici, che considera lo Stato o un ospedale come una qualsiasi azienda, se questa cosa che abbiamo oggi è la democrazia, beh anche io ho qualche dubbio nel definirmi democratico.

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