Servizio Pubblico è venuto in possesso degli audio originali delle telefonate intercettate tra Loris D’Ambrosio, l’allora consigliere giuridico del presidente Napolitano, e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, telefonate che hanno scatenato il conflitto istituzionale tra il Quirinale e la Procura di Palermo. Nell’inchiesta finirono anche 4 intercettazioni di telefonate tra Mancino e il Presidente Napolitano, poi distrutte per decisione della Corte Costituzionale. “Io credo che all’epoca ci fossero due scuole di pensiero. Una era per l’alleggerimento del 41 bis: Parisi, Scalfaro e compagnia. L’altra per i colloqui investigativi un po’ sconsiderati: Di Maggio, Mori e compagnia”. Nel secondo audio esclusivo delle telefonate tra Mancino e D’Ambrosio, il consulente giuridico di Napolitano spiega che nel 1993, all’indomani delle stragi di mafia, ai più alti livelli istituzionali si consumò uno scontro tra due opposte strategie antimafia. Da una parte il Presidente della Repubblica dell’epoca, Oscar Luigi Scalfaro e il capo della Polizia Vincenzo Parisi, favorevoli a un alleggerimento del 41 bis, il carcere duro per i mafiosi. Dall’altra il vice capo del Dap Francesco Di Maggio e il colonnello dei Ros Mario Mori, che spingevano per consentire agli investigatori un più facile accesso nelle carceri per trattare con i detenuti mafiosi.Ora Servizio Pubblico, la trasmissione multipiattaforma di Michele Santoro in onda giovedì alle ore 21.10 su La7, pubblica in esclusiva sul sito del programma serviziopubblico.it i contenuti di quelle telefonate.
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