Monta la protesta in Ucraina. A Kiev sono esplosi violenti scontri tra manifestanti anti-governativi e forze di sicurezza nella strada che porta ai palazzi del potere. I primi hanno bersagliato gli agenti con sassi e bottiglie incendiarie e la polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni e quindi ha caricato la folla, sfondando le barricate. “Sono cinque i manifestanti dell’opposizione uccisi oggi a Kiev negli scontri con la polizia”, afferma il coordinatore del centro medico dei contestatori, Oleg Musiy, mentre “circa 300 persone sono state ferite”.
Una delle vittime, riferiscono i medici al presidio sul luogo delle proteste, è stata raggiunta da quattro proiettili, mentre un’altra è stata ferita al cuore. Nella notte tra martedì e mercoledì 22 gennaio, secondo quanto riferisce la stampa locale, sarebbe morto anche un altro dimostrante antigovernativo, cadendo dalla colonnata all’ingresso dello stadio della Dinamo. Ma Natalia Vishnevska, portavoce del dipartimento della Salute di Kiev, fa sapere che il manifestante è ancora vivo e in cura in ospedale.
Secondo la Procura generale ucraina le vittime sarebbero soltanto due, rimaste uccise in seguito a ferite d’arma da fuoco. “Stiamo valutando la possibilità di azioni che possano essere prese al livello Ue e le conseguenze che queste avrebbero sulle relazioni col paese”. Così il presidente della commissione José Manuel Barroso. “Sono scioccato per la morte dei manifestanti”, ha aggiunto, facendo un “appello per lo stop alle violenze”.
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