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No Tav, attentato incendiario nella notte: distrutti mezzi per un milione di euro

Nell'incendio sono stati danneggiati quattro betoniere, due camion e una gru. Secondo gli inquirenti l'episodio è di origine dolosa, riconducibile all’area anarchica del movimento contro l'alta velocità. Dura condanna del senatore Pd Stefano Esposito: "In Val di Susa clima mafio-terroristico"
Cantiere Tav di Chiomonte
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Attentato incendiario in Valsusa: nella notte alcuni mezzi della Imprebeton, azienda impegnata nei lavori della Tav Torino-Lione, sono stati dati alle fiamme. Il fuoco a Salbertrand, nella sede dell’azienda, si è esteso alla vicina officina. Fortunatamente, però, l’incendio non ha raggiunto la cisterna di gasolio vicino a cui si trovavano i mezzi dati alle fiamme. Per precauzione è stato chiuso anche un tratto dell’autostrada del Frejus, e le auto che percorrono la A32 e sono dirette a Torino sono costrette a uscire al casello di Oulx Ovest e a rientrare a quello di Susa.

I mezzi andati distrutti sono sette – quattro betoniere, due camion e una gru -, per un valore complessivo di circa un milione di euro. In mattinata sul posto sono arrivati per un sopralluogo il capitano della compagnia di Susa Stefano Mazzanti e il sostituito procuratore Antonio Rinaudo che ha aperto un’inchiesta sull’episodio. L’incendio secondo gli inquirenti è di origine dolosa riconducibile all’area anarchica del movimento No tav che negli scorsi giorni e mezzi ha incendiato altri mezzi, sempre di notte, presso le sedi di varie imprese che lavorano all’alta velocità. Il gesto di questa notte per ora non è stato rivendicato e non sono stati trovati inneschi, ma è probabile secondo gli inquirenti che siano stati bruciati.

L’attentato è avvenuto a poche ore dalla visita del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, a Torino, dove ha incontrato una delegazione di imprenditori impegnati nei lavori per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione. Sugli avvenimenti della notte si è espresso proprio il ministro con parole di condanna: “L’escalation terroristica dei No Tav è segno della loro sconfitta sul piano delle ragioni e del consenso. Ai delinquenti – aggiunge Lupi – risponderemo con le armi della giustizia e con la politica del fare. Facendo la Tav e proteggendo chi ci lavora”. Dura presa di posizione anche del senatore del Pd, Stefano Esposito, che per i sabotatori parla di atteggiamenti di stampo mafioso: “Contro i mafiosi No Tav – spiega – non resta che applicare le leggi previste per la mafia“.

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