Chiusa per motivi familiari. La palestra allestita nella casa di Josefa Idem oggi non ha aperto. A dirlo è Maurizio Patanè, indicato negli atti di “accertamento di illecito” del Comune di Ravenna come l’affittuario\gestore della struttura, ma che questa mattina contattato da ilfattoquotidiano.it ha negato tutto: “Io sono un semplice collaboratore di Guglielmo Guerrini, il proprietario e marito della Idem. E non sono tenuto a dare questo tipo di informazioni”. Sulla pagina Facebook promozionale della palestra dilettantistica Jajo Gym, il nome di Patanè risultava fino a poche ore prima come quello del responsabile a cui fare riferimento in caso di necessità. “Vi ripeto, la palestra è chiusa per motivi familiari e non la gestisco io”.

Video di David Marceddu

 

L’edificio in questione è quello che fino al 4 febbraio 2013 risultava come la prima casa della campionessa di canoa e sulla quale per quattro anni i coniugi non hanno pagato l’Ici. Ma il mistero si infittisce e ora ad interessare è quel contratto d’affitto che Guerrini e Idem avrebbero stipulato con Patané e che non si è ancora riusciti a verificare se è stato depositato in questura o all’Agenzia delle entrate. “Sono un collaboratore, vi ripeto chiedete a Guerrini”, è la risposta di Mario, il secondo responsabile di Jajo Gym stando almeno alle ultime indicazioni. La strada è quella del silenzio stampa, dopo che l’avvocato della Idem, Luca Di Raimondo, è arrivato a Ravenna.

Nel frattempo, a chiedere spiegazioni è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Pietro Vandini: “Secondo il verbale pare proprio che la palestra di via Bezzi fosse un’attività commerciale a tutti gli effetti, in un luogo dove non è formalmente presente alcuna attività. Ad oggi oltre all’amministrazione comunale, esiste un’altra autorità, tipo la Guardia di Finanza, che ha intenzione o ha già promosso accertamenti per chiarire la posizione fiscale e l’eventuale rapporto che intercorre tra la società dilettantistica che gestisce la palestra e il ministro?”. Vandini si interroga anche sulla posizione dei lavoratori della struttura: “Pare normale ed ovvio chiedersi inoltre a chi eventualmente fosse pagato l’affitto dagli affittuari/gestori palestra dal momento in cui tale palestra “non esiste”; come altrettanto ovvio è chiedersi quale fosse la posizione contributiva e retributiva dei dipendenti e/o collaboratori che operavano/operano all’interno di tale attività commerciale. Quindi che si fa?».