Esce il prossimo 8 marzo il disco d’esordio di Pietro Paletti, polistrumentista bresciano, che si intitolerà Ergo Sum (Foolica Records). Un album fra i migliori ascoltati in questo inizio 2013, composto da 8 canzoni che attingono ampiamente dalla tradizione pop italiana, con chiare influenze di cantautori, da Battiato a Battisti, da Luca Carboni a Silvestri. Anticipato dal singolo Cambiamento, un brano dal testo straordinario, sostenuto da un ritmo musicale prima moderno poi tribale, in cui si esprime il concept di unità, ma soprattutto quello di una plausibile evoluzione personale che parta dal singolo e che poi arrivi alla massa, “…non bastano rivolte e religione, il cambiamento spetta alle persone, prima individualmente e poi… collettivamente arriverà” canta Paletti nella speranza che, prima o poi, una maturazione a livello popolare arriverà. Con vivide orchestrazioni e un lirismo non certo privo di ambizioni, è un disco dall’andatura elegante con una severa coerenza tematica, Ergo Sum è il suo fedele autoritratto, è il racconto di un “sé” che diventa quello di un “noi”.
Abbiamo intervistato Paletti per conoscere più a fondo quest’artista a 360 gradi, che dopo aver prodotto il suo primo Ep, intitolato “Dominus”, ha deciso di compiere il grande passo, pubblicando il suo primo disco “Ergo Sum” con brani come Foglie, Cambiamento e Ricordi che dimostrano tutto il suo gran talento. Un ottimo punto di partenza, per un giovane che oltre a grandi margini di crescita dimostra di avere tutti i requisiti per emergere. Il futuro per lui, se tutto va come deve andare, è una strada luminosa e in discesa.

Pietro, il tuo disco d’esordio uscirà il prossimo 8 marzo giorno delle donne. È un caso o una scelta voluta?
È stato scelto l’8 marzo perché otto sono i brani del disco. Non è una mossa di marketing per imbonirsi il pubblico femminile, giuro!

Una scelta coraggiosa quella di intitolarlo “Ergo Sum”, un modo da parte tua di metterti a nudo, così come rappresentato anche dalla copertina. Mi parli di questo disco, e cos’è che l’ha ispirato?
Ergo Sum è in parte uno degli esiti di una ricerca interiore che svolgo da un po’ di tempo a questa parte. Si concretizza in una presa di coscienza forte e trasparente dei miei vissuti, di ciò che sono ora, di ciò che penso e, soprattutto, sento. È un percorso lungo, difficile, ma entusiasmante e ho provato a farlo respirare in questi otto brani dove parlo di me senza tanti giri di parole. È un disco essenziale e sincero, una zona franca, per me, dove ho potuto e voluto esprimermi per quello che sono.

Qual è il messaggio che ti auguri chi ti ascolterà recepisca?
Spero in primis che l’ascoltatore si diverta e si lasci andare piacevolmente, poi spero colga la sincerità e la voglia di mettersi in gioco accettandosi e migliorandosi!

Sanremo è terminato da poco. Qual è la tua opinione sul festival? Ci parteciperesti?
Non sarebbe stato male partecipare con il mio brano Cambiamento, no? Scherzi a parte, credo che sia importante come ci vai a Sanremo. Se porti la tua identità e un brano intelligente, magari un po’ inaspettato e originale, perché no? Ho seguito un po’ il festival quest’anno e ho trovato la conduzione a due Fazio-Lettizzetto molto al di sopra degli anni passati. Elio e le Storie Tese mi son piaciuti molto come al solito. Anche Daniele Silvestri devo dire.

Essendo in periodo di campagna elettorale, mi diresti se c’è qualche questione politica su cui sei più sensibile? Secondo te qual è il cambiamento da attuare e soprattutto in che modo?
Ecco che entriamo in un vespaio. Di politica non me ne intendo molto, ma sento che c’è troppa polemica nelle bocche della gente e dei politici stessi. Tutti che giudichiamo e ci vergogniamo della nostra classe dirigente, ma secondo me ci rappresentano fedelmente. Abbiamo la possibilità di cambiare radicalmente se lo vogliamo, ma lo desideriamo davvero? Il cambiamento non è solo un voto al seggio, eh eh troppo facile così!

Come pensi di promuovere il disco?

Farò un bel po’ di concerti in giro per l’Italia. Il live è la cosa che mi riesce meglio e mi piace di più, sarà per il contatto con il pubblico e lo stimolo che ricevo dalla sfida del palco diverso ogni sera. Ho dei musicisti in gamba che mi accompagneranno e farò del mio meglio per comunicare anche dal vivo ciò che i miei brani vogliono raccontare.

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