Il Mostro di Marcinelle deve rimanere in carcere. Il tribunale di Bruxelles ha respinto la richiesta di libertà condizionale per Marc Dutroux, in carcere dal 1996 e condannato all’ergastolo nel 2004 per pedofilia. Dutroux, belga, ha rapito e stuprato negli anni ’90 sei ragazzine tra gli 8 e i 19 anni e averne uccise quattro. Forse Doutroux sperava di ottenere la scarcerazione anticipata come sua moglie, uscita dal carcere il 31 luglio 2012 dopo 5 richieste di libertà condizionata.

Il tribunale ha però spiegato che “non ci sono le condizioni” per la scarcerazione di Dutroux, e quindi non può essere messo agli arresti domiciliari, pur controllato con il braccialetto elettronico, come lui stesso aveva richiesto. Per i giudici non c’è “alcuna prospettiva di reinserimento” per il serial killer. L’uomo è considerato, scrive la stampa locale, il criminale “più detestato del Belgio”.

La richiesta di Dutroux aveva sollevato l’ira di tutto il Paese. Lo stesso Stato si sente in parte responsabile perché quando la polizia cercava le bambine e perquisì la casa del mostro non trovò nulla, invece le piccole erano lì e due di loro morirono di stenti. La stessa madre del criminale, Jeannine aveva chiesto di non scarcerarlo. “Non rilasciatelo, lo rifarà” aveva dichiarato a poche ore dall’imminente decisione del tribunale “Marc – ha spiegato in un’intervista a Le Soir– non è pronto per essere rilasciato poiché ancora oggi attribuisce ad altri la responsabilità di ciò che ha fatto”. L’amministrazione penitenziaria aveva già respinto due volte la richiesta della difesa di Dutroux, che però a partire dalla fine di aprile avrà scontato un terzo della pena e ha quindi il diritto di richiedere misure di riduzione.

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