Difende le ragioni degli abusivisti, vorrebbe lo stop agli abbattimenti delle case costruite senza licenza e chiede la riapertura dei termini del condono in Campania. A parlare così è uno degli uomini di punta di Rivoluzione Civile, il partito della legalità e della guerra alle speculazioni. Si chiama Aniello Di Nardo, per gli amici Nello, è un senatore campano uscente di Idv e ambisce alla riconferma a Palazzo Madama come capolista di Ingroia in Basilicata, in Liguria e in Puglia.

Di Nardo ha diramato un comunicato stampa che pare scritto da uno dei parlamentari azzurri che in quest’ultima legislatura hanno proposto invano decine di emendamenti per ‘salvare’ gli scempi all’ombra dei Vesuvio: “Il Governo deve riaprire i termini del condono edilizio 2003 negato ai cittadini della Campania. E’ stato leso un diritto nonostante due sentenze di Cassazione nessuno prende provvedimenti. Non è stato fatto nulla affinché venisse risolto questo problema che sta lentamente logorando migliaia di cittadini, sta distruggendo tante famiglie sia moralmente sia economicamente. Premesso – afferma il parlamentare di origine stabiese e di residenza sorrentina – che non esiste alcuna deroga al rispetto della legalità, la vicenda degli abbattimenti in Campania è una questione di diritto negato. Sbagliate scelte politiche dell’allora giunta regionale Bassolino di fatto bloccarono le procedure per il condono edilizio del 2003. Ma da allora nessuno si è assunto la responsabilità di riaprire i termini di quel condono negato ai cittadini della Campania”.

Va riconosciuta a Di Nardo una coerenza di fondo. In aula, in dissenso con le indicazioni di Di Pietro, ha sempre votato a favore degli emendamenti proposti dal senatore Pdl Carlo Sarro per fermare le ruspe. Emendamenti che non sono mai stati approvati per il niet della Lega Nord, contraria a una sanatoria per il mattone selvaggio meridionale. “Meno lineare il percorso politico del senatore dipietrista-ingroiano, ex assessore Dc al Personale di Castellammare di Stabia (Napoli), eletto deputato nel 1996 nella coalizione di Berlusconi in quota Ccd. Quindi nel 1998 l’adesione all’Udeur di Mastella e il passaggio nel centrosinistra, con il ruolo di sottosegretario alle Politiche Agricole e all’Interno nei governi D’Alema e Amato.

“Nel 2001 si candida al Senato nell’Ulivo (designato da Mastella) ma viene sconfitto dall’esponente di An Luigi Bobbio. Nel 2006 l’Udeur decide di non ricandidarlo e lui abbandona Mastella per candidarsi con Di Pietro alla Camera, ma non ce la fa. Nel 2008 è capolista Idv al Senato in Campania e viene eletto. Da sette anni è tra i fedelissimi di Di Pietro, al suo fianco anche nei giorni della bufera di Report e della scissione promossa da Aniello Formisano e Massimo Donadi. Mai una parola fuori posto, mai un disaccordo col capo. Tranne che in materia di abusi edilizi. Ma perché risollevare la questione scivolosa del condono in Campania se lei è candidato altrove? “Perché la mia – risponde il senatore – è una battaglia disinteressata e sincera”. A Castellammare di Stabia qualcuno la pensa diversamente. E ritiene che con questa mossa Di Nardo abbia lanciato la sua campagna elettorale per conquistare la poltrona di sindaco alle imminenti amministrative.

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