Breve break (non-pubblicitario) tra una comparsata e l’altra, in questa melassa mediatico-elettorale nella quale siamo immersi e lo saremo fino al 24 febbraio.

Siccome, se non per battute, nessuno ne parlerà, un faretto sulla penombra informativa calata – per “par condicio”! – sulla terribile crisi economica nella quale si avvitano gli italiani e che corre al ritmo dello spread negli ultimi giorni di Berlusconi al governo.

Ecco, il fatto è che il Welfare è andato in tilt e rischia di finire in offerta sugli scaffali dei (super)mercati. Dove la politica non arriva, ecco fiorire le offerte pronte sotto casa, sullo scaffale.

Accade questo. Una catena di supermercati (certo, per fare soldi e battere la concorrenza) vara la seguente campagna: per un mese, tra febbraio e marzo, i clienti con più di 65 anni o con una famiglia con 5 o più componenti non pagheranno l’Iva (dal 4 al 10 per cento, secondo generi) sui prodotti freschi di macelleria, pescheria, frutta e verdura, salumi, formaggi e pane. Lo sconto si cumulerà – udite, udite – anche alle promozioni “normali” sui prodotti.

Le pensioni non bastano più e aiuti alle famiglie numerose – nonostante alcune promesse – non ce ne sono. Due italiani su tre – secondo il Censis – pensa che la sanità pubblica sia peggiorata, la spesa sociale – calcola la Cgil – è stata tagliata quasi dell’80 per cento.

E allora? Dove lo Stato non c’è più (o non c’è mai stato), arriva il supermercato a offrire l’aiutino per stare dietro ai rialzi su base annua di vegetali freschi (+5,9%) e di frutta fresca (+6,6%). L’Istat ieri ha rilevato che il tasso medio dell’inflazione nel 2012 è stato pari al 3%, il dato più elevato dal 2008. Nella media del 2012 il rincaro del cosiddetto carrello della spesa, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (da cibo a carburanti), è stato del 4,3%, un rialzo superiore a quanto segnato nel 2011 (3,5%).

In questo quadro, quel welfare da supermercato contiene dunque una buona offerta (anche se interessatissima a fare comunque cassa): significa – in buona sostanza – che il supermercato venderà a prezzo di costo e gli aumenti dell’ultimo anno saranno azzerati.

Già li vedo (e li ho già visti ieri, nel negozio sotto casa mia): padri di famiglia e anziani fare la fila alla cassa con lo stato di famiglia o la carta di identità in mano. La liberalizzazione e la deregulation del welfare. Il welfare alla migliore offerta.

Chissà che l’esempio non crei un circolo virtuoso.

Ne vedremo delle belle. Benzina senza accise? E poi: mutui senza spread? Interessi senza interessi? Conti correnti con sconti sulle commissioni? Bollette al netto del caropetrolio? 

Articolo Precedente

Telecom vara la “semplificazione tariffaria”. Federconsumatori: “Rincaro!”

next
Articolo Successivo

Auto, nel 2012 crollo immatricolazioni in Europa. Mai così male dal 1995

next